Rete Civica boccia il Piano regionale trasporti: «in ritardo e con scelte inaccettabili»
Rete Civica contraria soprattutto allo smantellamento dell'Aosta-Pré-Saint-Didier, all'intervallivo nel vallone di Cime Bianche e alla strada al Colle Ranzola previsti nel Piano regionale trasporti
Rete Civica boccia il Piano regionale dei trasporti presentato ieri dall’assessore regionale Luigi Bertschy.
In una nota il gruppo di minoranza in Consiglio Valle riassume la lunga vicenda che dal 1997, quando il Consiglio approvò una legge organica sul trasporto pubblico regionale che prevedeva, appunto, la redazione di un piano regionale, ha portato a oggi.
«Da allora sono trascorsi ben 27 anni!» sottolinea Rete Civica in una nota.
Le tappe del Piano regionale dei trasporti
Dal 1997, riassume il gruppo consiliare, più nulla fino al 2017, «quando la Giunta aveva infine avviato la procedura per affidare l’incarico di redazione del Prt, aggiudicato alla società Tps di Perugia, che nel 2019 aveva prodotto un primo elaborato».
Si arriva poi al 2020 quando «Chiara Minelli, diventata assessora ai Trasporti, ha recuperato il dossier, ne ha ottenuto un aggiornamento e nei primi mesi del 2021 l’ha portato all’esame dell’esecutivo per avviare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, senza la quale il documento non poteva essere approvato dal Consiglio».
«La Giunta però, anche per espressa volontà di esponenti della maggioranza, non ha voluto procedere e tutto si è di nuovo fermato per altri tre anni» ricorda Rete Civica.
I «preoccupanti cambiamenti» del Piano
Dalla bozza del Piano approvata dalla giunta regionale lunedì scorso e che sarà sottoposta a Valutazione ambientale strategica (Vas), secondo il gruppo consiliare «vi sono profondi e preoccupanti cambiamenti rispetto al testo precedente».
A preoccupare maggiormente Rete Civica sono in primo luogo il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, «impostazione che fa a pugni con l’esigenza di ridurre il transito di Tir attraverso la Valle d’Aosta (fonte di traffico, pericolo e inquinamento) e che non tiene conto della ferma opposizione dei Comuni della Valle di Chamonix al raddoppio del Tunnel del Monte Bianco».
Poi «lo smantellamento della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, contrariamente al testo del 2021 e in spregio alla legge regionale n. 22/2016, scaturita dall’iniziativa popolare; – una nuova galleria autostradale a due canne tra Hône e Donnas».
Non poteva mancare la contrarietà sulla la realizzazione del collegamento funiviario tra Cervinia e Ayas attraverso il vallone di Cime Bianche, grande battaglia del gruppo consiliare, «senza tener conto del divieto di realizzare impianti a fune nelle aree protette Natura 2000».
Dello stesso tenore l’opposizione alla costruzione di un collegamento viario fra Brusson e Gressoney-Saint-Jean dal Col Ranzola.
«Tutti i progetti più discutibili e più negativi dal punto di vista ambientale hanno trovato spazio nella versione 2024 di un Piano regionale dei trasporti che insegue le esigenze corporative e campanilistiche e che non manifesta la reale volontà di ricercare un sistema di mobilità più sostenibile e più attento alle esigenze di tutela ambientale» sottolinea il gruppo.
«Rete Civica esprime un giudizio negativo sulla bozza varata dalla Giunta e invita cittadini e associazioni a presentare osservazioni nel corso della procedura di Vas».
(re.aostanews.it)