Le Breuil: per tornare al nome Breuil Cervinia il Comune deve rifare la pratica
Lo ha detto il presidente della Regione Renzo Testolin, rispondendo a un question time di Stefano Aggravi
Le Breuil: per tornare al nome Breuil Cervinia il Comune deve rifare la pratica.
La procedura per tornare indietro e cancellare la denominazione ufficiale scelta nel 2023 dal Consiglio comunale di Valtournenche ha avuto un inciampo. Ad aprile, il Consiglio comunale della località del Cervino ha approvato una delibera perché il Breuil si chiami anche Cervinia. È però incompleta e va rifatta. L’ufficio Enti locali della Regione ha rimandato la pratica a Valtournenche e il Consiglio dovrà tornare a deliberare sul tema per avviare il processo.
La comunicazione
A spiegarlo in aula consiliare il presidente Renzo Testolin, rispondendo a un question time di Stefano Aggravi (RV).
A marzo di quest’anno «la struttura Enti locali della presidenza della Regione ha indicato al Comune di Valtournenche il percorso da seguire per modificare le denominazioni ufficializzate, in particolare la località Breuil, con l’avvio di un nuovo procedimento motivando la richiesta di ridenominazione».Per ridenominare il Breuil in Breuil-Cervinia, «l’impulso spetta agli enti locali interessati» ha ricordato il presidente.
Per questo, ad aprile, il Consiglio comunale di Valtournenche «ha adottato con una delibera la richiesta di riavviare il procedimento di ridenominazione dei toponimi comunali», ma una volta arrivata in Regione, a maggio, «la struttura regionale non ha potuto che segnalare al Comune di Valtournenche come tale deliberazione avrebbe dovuto specificare le denominazioni da modificare, non solo quella del Breuil, e le motivazioni alla base della scelta diversa rispetto a quella precedentemente assunta». Testolin ha riferito che Valtournenche dovrà «meglio specificare quanto non contenuto nella delibera».
Aggravi ha replicato: «Purtroppo quanto sta avvenendo ha generato tutta una serie di questioni. Il nostro intento era di capire quale fosse lo stato dell’arte, non di dare colpe agli uni o agli altri. La risposta del presidente è stata più che chiara».
(re.aostanews.it)