Legge elettorale, sulla doppia preferenza di genere mancante Valle d’Aosta aperta scrive a Mattarella
Inoltre Area democratica - Gauche Autonomiste, ADU -Sinistra Italiana e M5S Valle d'Aosta si riuniranno ogni mercoledì alle 14.45 davanti al palazzo regionale per ribadire il motto "preferenza di genere ora"
«Preferenza di genere ora», è scritto a caratteri cubitali su un cartellone che comparirà presto, già domani alle 14.45, in piazza Deffeyes.
A partire da domani e per tutti i consigli regionali a venire, con l’eccezione della pausa estiva e fino al termine ultimo di presentazione della riforma del sistema elettorale, il gruppo Valle d’Aosta aperta si ritroverà a contestare ogni settimana l’immobilismo del Consiglio regionale.
La lettera a Mattarella
Inviata anche una lettera all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per evidenziargli come da quattro anni proprio il Consiglio regionale stia «tergiversando» sulla riforma elettorale, trascurando totalmente la questione della doppia preferenza.
«La parità di genere è una questione importante per noi – ha evidenziato Patrizia Pradelli del M5S Valle d’Aosta – per cambiare il modo vetusto di fare politica».
Concorde anche Raimondo Donzel, esponente di Area democratica: «Siamo riusciti ad inserire la preferenza di genere nella legge elettorale dei comuni della Valle d’Aosta – ha detto in una conferenza stampa organizzata nel pomeriggio in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto ad Aosta -. Questa questione della preferenza di genere nella legge elettorale regionale la davamo per scontata, visto che il Consiglio si dichiara progressista ed era uno dei punti all’ordine del giorno. Passati quattro anni, il tempo passa e ci avviciniamo alla scadenza per la presentazione della riforma».
«Le donne elette in questa legislatura sono 4 su 35 – evidenzia Carola Carpinello di ADU in conferenza stampa -, non ci aspettiamo si arrivi alla parità di genere nella prossima legislatura però magari riusciremo a migliorare la situazione nel futuro prossimo».
Secondo il gruppo, infine, così come riportato nella lettera al Presidente: «Ritardare ulteriormente l’introduzione di questa misura significherebbe negare un diritto fondamentale e perpetuare una disuguaglianza ingiustificata. Non meno preoccupante è la questione dei premi di maggioranza abnormi e della soglia di sbarramento fissata al 5,70%. Questi elementi della legge elettorale attuale penalizzano la partecipazione pluralistica nel Consiglio regionale, limitando la rappresentanza delle diverse anime politiche della Valle d’Aosta».
ar.pa