Rugby: Luis Otaño è il nuovo direttore tecnico dello Stade Valdôtain
L'argentino con esperienze in Sardegna, Toscana e Piemonte lavorerà a stretto contatto con il connazionale German Parra
Luis Otaño è il nuovo direttore tecnico dello Stade Valdôtain.
Il 53enne argentino lavorerà a stretto contatto con il connazionale German Parra.
Luis Otaño è il nuovo direttore tecnico dello Stade Valdôtain
Novità in casa Stade Valdôtain all’inizio della nuova stagione agonistica.
Il club del presidente Francesco Fida, dopo la storica promozione di aprile, si sta strutturando in vista del debutto in serie B.
I gialloneri hanno annunciato oggi la nomina di Luis Otaño a direttore tecnico.
Il nuovo arrivato affiancherà German Parra, che rimane direttore tecnico del rugby di base e dell’attività scolastica.
Luis Otaño, un argentino innamorato dell’Italia
Argentino di Mar del Plata, classe 1971, Otaño vanta una lunga esperienza in Italia.
Sbarcato come giocatore per la prima volta ad Alghero, è poi passato a Prato.
In Toscana ha ottenuto risultati importanti, salendo in B e poi in Eccellenza.
Appesi gli scarpini al chiodo, è rimasto in zona iniziando l’avventura da allenatore.
Sulla panchina dei Cavalieri, assieme a Rima Wakarua, ha portato la squadra fino in serie A.
Nel 2017 è arrivato il trasferimento al CUS Torino, dove, a fianco di Lucas D’Angelo.
Chiusa la parentesi sabauda, c’è stato spazio per un ritorno a Prato.
Luis Otaño: «Entusiasta del progetto dello Stade Valdôtain»
«Iniziare questo progetto mi entusiasma – dichiara Luis Otaño -. A febbraio 2024 ho incontrato per la prima volta Francesco Fida e ho capito che quello che mi proponeva era quello che sognavo di fare. Insieme a German Parra potremo costruire una visione di gioco nella quale crediamo tanto. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi, a partire dai più giovani fino alla prima squadra. In questi primi giorni mi sono trovato bene in Valle d’Aosta, ho conosciuto già un po’ di ragazzi, il lavoro da fare è tanto, ma sono molto motivato. Il mio desiderio è che questo progetto funzioni, per il club, per la società, per le squadre e, soprattutto, per tutti gli amanti e appassionati del rugby».
(d.p.)