Dal Gran Paradiso Film Festival un segnale di vitalità e ripartenza per Cogne e la Valle d’Aosta
Presentata questo pomeriggio la 27ª edizione del Gran Paradiso Film Festival, nato 40 anni fa da un'idea di Ente Progetto Natura e Gabriele Caccialanza; il 12 agosto grande festa finale a Cogne con le premiazioni e il concerto de l'Orage
Un’edizione speciale e straordinaria per il Gran Paradiso Film Festival, non solo perché quest’anno festeggia i 40 anni dalla sua nascita, ma perché diventa il simbolo della vitalità e della ripartenza non solo di Cogne, ma dell’intera Valle d’Aosta.
È stata presentata questo pomeriggio, alla biblioteca regionale di Aosta, la 27ª edizione del festival cinematografico dedicato ai documentari sulla natura, il terzo, wildlife, più longevo al mondo, che torna nei comuni del Parco Nazionale Gran Paradiso dal 22 luglio al 12 agosto, con un’anteprima speciale ospitata ad Aosta, in piazza Chanoux, nell’ambito della Mostra concorso dell’artigianato valdostano, sabato 20 luglio.
«Una natura delicata che necessita di presidio»
A sottolineare come il festival rappresenti la «voglia di rilancio e di ripartenza, soprattutto dopo ieri, quando finalmente c’è una data certa per la riapertura della strada, il 27 luglio» è il presidente della Regione, Renzo Testolin.
«Una volta si diceva che i guardaparco e i forestali erano i giardinieri del Parco, adesso è meglio dire che sono diventati i manutentori perché ancora una volta la natura ci ha mostrato come sia delicata e necessiti di un presidio costante» aggiunge il presidente.
Anche l’assessore all’Ambiente, Davide Sapinet, evidenzia la «grande opportunità di rilancio», mentre l’assessore al Turismo, Giulio Grosjacques precisa come «non ci ha mai nemmeno sfiorati l’idea che il Gran Paradiso Film Festival non potesse esserci quest’anno».
Un’edizione che sconta i danni dell’alluvione
L’assessore Grosjacques ha parlato di un’edizione «che sconta i danni dell’alluvione, chi salirà per la premiazione vedrà una natura ferita dagli eventi, ma anche una comunità che ha dato prova di una grande vitalità».
L’assessore ha ricordato come da domani partirà una campagna con un messaggio di ripartenza: «dal 27 luglio Cogne sarà riaperta, sarà aperta tutta la Valle d’Aosta».
Un’edizione speciale anche nelle modalità e nelle sedi.
Per forza di cose la prima settimana di festival non si potrà essere fisicamente nella tradizionale casa del Gran Paradiso Film Festival, la Maison de la Grivola di Cogne, «ma la comunità di Cogne sarà sempre presente, a partire dal primo appuntamento del De Rerum Natura, il 22 luglio, quando si farà il punto su quanto è successo».
Anche il presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso, Mauro Durbano, sottolinea come quest’anno «ancora di più i temi trattati saranno importanti e questo festival darà un messaggio si speranza e amore per la natura».
Facendo riferimento al tema della 27ª edizione del Gpff, Storia e Memoria, il presidente di Fondation Grand Paradis, Corrado Jordan, ricorda come «la forza e al tempo stesso la fragilità della natura sono state oggetto di riflessione in tempi antichi e apparse come qualcosa di misterioso da scoprire in cui, di fronte alla violenza di quanto è successo ci sentiamo assolutamente impotenti».
Giuseppe Lamastra e Deborah Bionaz a piedi e in bici da Cogne «dovevamo esserci»
Valgono più di mille parole i sorrisi di Giuseppe Pippo Lamastra e Deborah Bionaz, vice sindaco e assessora al Turismo di Cogne, che hanno rotto l’isolamento per partecipare alla presentazione del festival, scendendo con qualche peripezia dal loro paese, uno in bici e l’altra a piedi.
«Siamo davvero felici di essere qui e che il festival si faccia nonostante tutto – dice il vice sindaco -. È importante che il festival dia un segnale di ritorno alla normalità e a quello che ci piace fare, e cioè accogliere i nostri turisti».
«È vero, quello che è successo è stato drammatico, difficile, ma è stato un evento naturale e dovremo abituarci a convivere con questi eventi, è anche questo il messaggio che il Gpff deve dare» conclude Lamastra.
A chi consigliava loro di collegarsi in streaming per la conferenza di presentazione, Deborah Bionaz ha detto no: «Dovevamo esserci».
«L’evento che ci ha colpito deve farci riflettere, la natura è la nostra casa – sottolinea l’assessora che conclude -, una volta di più sono veramente orgogliosa di far parte di questa comunità e della voglia di ripartire che sta dimostrando».
Un festival completamente riprogrammato
«L’incertezza era davvero tanta, la nostra sede di Cogne era isolata e abbiamo dovuto riprogrammare completamente il festival» dice la direttrice di Fondation Grand Paradis e del Gran Paradiso Film Festival, Luisa Vuillermoz.
«Abbiamo voluto rendere il festival metafora di una ripartenza sulla strada giusta, il tema Storia e Memoria non poteva non contenere l’evento alluvionale, non vogliamo nasconderlo».
«Ne vogliamo parlare con il meteorologo Luca Mercalli che racconterà cos’è accaduto partendo dalla storia delle alluvioni di Cogne e con una tavola rotonda che coinvolgerà il presidente Renzo Testolin, l’assessore Davide Sapinet e i sindaci di Aymavilles e Cogne, Loredana Petey e Franco Allera, lunedì 22 luglio, alle 18 in presenza al Castello di Aymvailles e in streaming a Cogne e Rhêmes-Notre-Dame.
A Cogne si salirà per la giornata finale, lunedì 12 agosto, con il concerto de l’Orage al Prato di Sant’Orso e, alle 21, alla Maison de la Grivola la cerimonia di proclamazione dei film vincitori.
(erika david)