Finaosta: boom di mutui casa e aziende; sospensione in arrivo per gli alluvionati
Approvato il bilancio 2023 della finanziaria regionale, con dati confortanti in termini di marginalità e utile netto (9,5 milioni). Ok al cambio di presidente, Marco Linty prende il posto di Nicola Rosset
Finaosta, boom di mutui per aziende e privati e sospensione in arrivo per le zone alluvionate.
Margini di interesse in crescita, nuovo boom dei mutui prima casa (e non solo) con tanto di record, aumento esponenziale dell’utilizzo di prodotti per l’efficientamento energetico, utile netto di oltre 9,5 milioni di euro, miglioramento nell’incidenza dei crediti deteriorati e la prospettiva di stoppare i mutui in essere per le zone alluvionate.
Sono i dati principali emersi a margine dell’assemblea dei soci di Finaosta, che ha approvato il rendiconto 2023 e dato il via libera al rinnovo delle cariche, con il passaggio di consegne, «nel segno della continuità», tra Nicola Rosset e il nuovo presidente Marco Linty.
Finaosta: i dati del bilancio 2023
A snocciolare i dati di «un bilancio molto interessante», per andare con il presidente uscente Rosset, è il dirigente di Finaosta, Mattia Sisto, che nota i «diversi indicatori in crescita», a cominciare dal margine di interesse, cresciuto di quasi 3,3 milioni di euro (15.626.185 contro i 12,3 milioni del 2022) e considerato «fondamentale» e frutto dell’incremento degli impieghi e del rialzo dei tassi di interesse.
Con commissioni nette allineate (3,2 milioni di euro), cresce di 3,2 milioni di euro anche il margine di intermediazione, raggiungendo a 18.826.77 euro il «dato più elevato di sempre».
Con oltre 5,4 milioni di rettifiche e riprese di valore nette (266.636 nel 2022), la finanziaria regionale ha agito sul «rilascio dal fondo di svalutazione dei crediti – spiega Sisto -. Ciò ha portato un miglioramento del portafoglio delle esposizioni».
Con costi operativi «in lieve crescita», l’utile netto si è così assestato sui 9.534.755 euro, contro i 3,8 milioni dell’anno precedente.
A livello patrimoniale, i crediti netti verso la clientela volano sopra quota 741 milioni, con l’attivo di bilancio a 1.3 miliardi.
A livello di gruppo, l’utile netto è di 24,627 milioni, che porta il totale attivo a 1,6 miliardi di euro, nonostante perdite per 12,5 milioni legate all’ingresso nel perimetro di consolidamente di Pila spa e Funivie Monte Bianco.
Migliora la solidità
Buone nuove arrivano in termini di solidità patrimoniale e rischiosità.
Con il rapporto crediti netti/totale attivo al 56,86%, cala però il CET1 Ratio (rapporto tra fondi propri e attività a rischio) al 28,06%, compensato dal leverage ration (19.54%, in salita), da un Roe al 3,74% (in salita) e un Roa allo 0,73% (in salita).
Ridotto il peso delle spese amministrative rispetto al margine di intermediazione (53,43%), Finaosta sorride in materia di crediti deteriorati, con Texas ratio sceso al 12,03% e coverage ratio totale dei crediti deteriorati al 38,68% (34,02% nel 2022), definita «molto buona».
«Il trend è in miglioramento – analizza ancora Mattia Sisto -. L’incidenza dei crediti deteriorati è ora del 6,51% sul totale dei mutui erogati e riguardano circa 300 controparti su circa 9.000. D’altronde, il nostro primo obiettivo è riportare i clienti in bonis».
Operatività
In materia di operatività, la finanziaria rossonera raggiunge «il più alto livello di impieghi nella storia» illustra ancora Sisto, parlando del valore di 766.783.000 di euro, che compresi i mutui non a rischio sale a 790 milioni.
Di questi, 428 milioni di euro sono per mutui privati (tipicamente legati alla prima casa). Livello, anche questo, più alto mai registrato, frutto anche della spinta delle operazioni per efficientamento energetico, ben 24 nel 2023, per un totale di 2,2 milioni erogati.
Sempre parlando di 2023, il totale delle nuove erogazioni a privati e imprese è stato di 386, per 73 milioni 334 mila euro.
I commenti: Nicola Rosset
Parla di risultao «ottimo, molto interessante», il presidente uscente, Nicola Rosset, che lascia Finaosta dopo 12 anni tra cda e presidenza.
«Il risultato si misura sull’utile, ma soprattutto sulla capacità di attrarre attività, operando sull’economia valdostana in base al mandato della Regione – commenta Rosset -. E con Linty è chiara la volontà di dare continuità».
Nicola Rosset traccia poi un bilancio.
«La collaborazione con il presidente Testolin è stata molto utile, ed è servita per dimostrare come Finaosta sia una macchina potente, ma solo se riesce a lavorare all’unisono – spiega ancora -. Per me è stata un’esperienza di grande crescita professionale, che da imprenditore mi ha consentito di vedere l’altra metà della luna. Il tutto grazie a un cda coeso, a un collegio sindacale presente e a un nucleo di giovani e anziani con entusiasmo contagioso».
L’ormai ex presidente tiene particolarmente a un aspetto.
«Volevamo sviluppare la capacità di creare prodotti su misura – conclude -. Ora questo c’è, grazie anche a un socio che ci ha consentito di agire in autonomia».
Il neo presidente di Finaosta
Parla di «grande onore» e «responsabilità» il neo presidente Marco Linty, nominato giovedì alla guida di Finaosta, in un cda completato da Genny Bouc, Erika Margareta Galassi, Alex Micheletto e Roberto Sapia.
A presiedere il collegio sindacale è Claudio Vietti, con Margaux Bellone e Massimo Ciocchini sindaci effettivi.
Ilaria Cinotto e Mathieu Ferraris i supplenti.
«Vogliamo proseguire nel solco della continuità, con grande attenzione alla sostenibilità finanziaria, per supportare lo sviluppo della Valle» esordisce Linty, che vede come nodi centrali la «valorizzazione del capitale umano», la «trasparenza e l’etica» nei rapporti con gli stakeholder e, fin da subito, «attenzione e sostegno alle zone colpite dall’emergenza alluvionale; Finaosta sarà sempre in prima linea per sostenere le imprese con problemi».
Il cammino sarà guidato dal messaggio giunto da «un amico prete – conclude -. “Che il signore ti benedica e accompagni, perché hai nelle mani la serenità di molte persone».
Il presidente della Regione
A tirare le fila il presidente della Regione, Renzo Testolin, che vede una «finanziaria regionale molto ben presidiata, con un’attenzione molto accentuata ai bisogni del territorio e in grado di creare nuovi prodotti e attività».
La risposta pare arrivare dal numero record di mutui erogati.
«Il fatto di avere una foto attenta dei clienti permette di sostenerli quando hanno bisogno – continua Testolin -. È importante anche il fatto che parte degli utili sia legata alla diminuzione dei crediti in sofferenza. E per questo abbiamo deciso di dare continuità, in una situazione in cui è fondamentale conoscere il territorio e capire i problemi».
Alluvione: stop ai mutui
Il presidente della Regione, tornando sulla recentissima alluvione, ha anticipato un provvedimento.
«Tra dieci giorni passeremo in Consiglio un emendamento a un disegno di legge – rivela – Sospenderemo i mutui delle attività e dei privati coinvolti, probabilmente per la durata di un anno».
Se per la ricostruzione potranno essere utilizzati anche prodotti già esistenti, in particolare nel “pacchetto” con criteri ESG, un commento va al record di mutui per la casa.
«Con tassi così elevati, quelli di Finaosta diventano particolarmente interessanti e incentivano il numero di pratiche – si congeda Testolin -. Il mercato immobiliare non corre, ma grazie anche ai mutui per la ristrutturazione riusciamo a sostenere sia il mercato che le esigenze dell’utenza».
(alessandro bianchet)