Aquila nazista sul cancello: la condanna diventa definitiva
La Cassazione ha condannato Fabrizio Fournier a 4 mila euro di multa e al risarcimento delle parti civili
Diventa definitiva la condanna inflitta a Fabrizio Fournier per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. L’uomo era finito nel mirino della Digos per aver fatto installare sul cancello di casa un’aquila nazista e dei triangoli cuciti sulle divise degli internati. La Corte di Cassazione, infatti, ha ridotto la condanna a 4 mila euro di multa, annullando una parte della sentenza. Si tratta della parte riferita ai messaggi inviati su WhatsApp.
Aquila nazista sul cancello: condanna definitiva
La Suprema Corte ha confermato i risarcimenti alle parti civili. Fournier è stato condannato a versare 20 mila euro alla Comunità ebraica di Torino; 10 mila euro alla Regione; 5 mila euro all’Anpi.
La vicenda risale al 2018. I simboli (poi rimossi) erano stati installati su un cancello che affacciava su una strada pubblica a Saint-Vincent. Secondo la difesa, avrebbero fatto riferimento all’esoterismo e non al nazismo.
Fournier era anche accusato di aver pubblicato dei video con contenuti negazionisti relativi alle camere a gas. Da quanto emerso dalle indagini, il 60enne si sarebbe anche lamentato di essere nato il 27 gennaio, giorno della Memoria.
(t.p.)