Cogne: la valle ferita che lavora per ripartire
Dopo l'alluvione, il paese all'opera per ripartire. Il sindaco Franco Allera: «Abbiamo appena superato la primissima fase di emergenza, ora l'obiettivo è valutare con accuratezza i danni e le strategie da mandare avanti»
L’alluvione di Cogne
Da sabato 29 giugno, Cogne è un’isola. In seguito alle forti piogge che hanno coinvolto l’intera Valle d’Aosta lo scorso weekend, la strada statale n 47 che collega il paese con la plaine è stata chiusa, collassata in più punti a causa della piena del torrente Grand Eyvia.
A Valnontey i danni più ingenti
I danni più gravi sono stati registrati nella frazione di Valnontey, ora isolata anche da Cogne e raggiungibile solo dai mezzi d’opera.
Nonostante le avversità, i mezzi di soccorso lavorano senza sosta dalla notte di sabato. Stefano Dayné è uno degli instancabili operatori, impegnato con la sua ruspa nel tentativo di deviare il corso del torrente ad Epinel, dove la strada è stata divorata dall’acqua. Come lui, molti altri colleghi stanno lottando per ripristinare i collegamenti vitali al km 9 della strada n.47, anche lì interrotti dalla furia della piena.
Le attività in paese
In paese, alcune attività continuano a operare per fornire servizi essenziali alla comunità. La biblioteca e il presidio sanitario sono aperti, come diversi bar e hotel. Danni soprattutto per le aziende agricole che hanno visto devastanti moltissimi dei loro terreni agricoli.
Il reportage da Cogne, in occasione della riunione della giunta regionale in mattinata nel paese.
(ar.pa)