Alluvione Valle d’Aosta: stalle e campagne allagate, alpeggi senza acqua
Problemi anche in bassa Valle. Stalle invase dal fango e alpeggi isolati da frane con problemi di approvvigionamento di acqua per abbeverare il bestiame
Non solo Cogne e Breuil-Cervinia: l’alluvione di sabato 29 giugno ha colpito anche altre zone della Valle d’Aosta provocando diversi danni.
Stalle invase dal fango e alpeggi isolati da frane con problemi di approvvigionamento di acqua per abbeverare il bestiame. E ancora prati e campi allagati nella campagna della bassa Valle e grandinate che hanno danneggiato colture e vigneti. Il primo bilancio stilato da Coldiretti all’indomani dell’alluvione che ha colpito anche la bassa Valle nella piana tra i comuni di Arnad, Montjovet, Hône, Donnas, Pont-Saint-Martin è un lungo cahier de doléances le cui proporzioni non sono ancora del tutto note.
La conta dei danni è solo all’inizio e, in queste ore, Coldiretti sta raccogliendo segnalazioni e monitorando direttamente le condizioni di numerose aziende in diverse zone del territorio. A destare grande preoccupazione è la situazione di alcune stalle e degli alpeggi isolati dalle frane in difficoltà per abbeverare gli animali.
“È urgente ripristinare i punti di abbeveraggio perché gli animali senza acqua non vivono – spiegano Alessia Gontier e Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta -, così come è importante garantire l’accesso ai pascoli affinché le mandrie possano nutrirsi”.
Problemi in Val d’Ayas
In Val d’Ayas problemi alle colture per la grandine e l’eccesso di pioggia che ha causato la tracimazione dei ruscelli in molti casi privi di manutenzione a causa dello spopolamento e dell’abbandono. “E’ sempre più evidente come la presenza dell’uomo, in particolare nei comuni più alti e nelle vallate, sia indispensabile per garantire la manutenzione del territorio: in questo senso la presenza delle aziende agricole va tutelata e difesa anche per il prezioso ruolo che giocano nella salvaguardia dai rischi idrogeologi”, dicono Gontier e Gasco”.
(re.aostanews.it)