Omicidio di La Salle: nell’appello in Francia per maltrattamenti l’accusa chiede una pena più alta per Sohaib Teima
Invocata una condanna a 18 mesi, contro i 6 inflitti in primo grado, la sentenza sarà resa nota a settembre
18 mesi di carcere, contro i 6 comminati in primo grado. È questa la richiesta avanzata dall’accusa nel processo d’appello a Grenoble nei confronti di Sohaib Teima. Il 21enne italo-egiziano «gravemente indiziato» in Valle d’Aosta dell’omicidio di Auriane Nathalie Laisne è comparso ieri davanti ai giudici d’appello francesi. La sentenza – riporta Le Progres – sarà resa nota il 4 settembre.
L’accusa chiede una pena più alta per Sohaib Teima
In primo grado, a maggio, Teima era stato condannato a 6 mesi di reclusione per maltrattamenti nei confronti della compagna. Gli era stata inflitta nache la pena accessoria del divieto di ingresso in Francia per 10 anni.
Laisne, trovata morta con un taglio alla gola il 5 aprile nella cappella diroccata di Equilivaz, aveva denunciato più volte il suo ex compagno. In particolare, aveva segnalato le percosse, il furto del telefono e l’appropriazione dei propri account social e mail.
La ragazza, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti italiani, è stata uccisa tra il 26 e il 27 marzo. I due giovani erano arrivati in Italia il 25 marzo, come risulta da un controllo effettuato su un autobus al confine con la Francia.
Sohaib Teima, arrestato il 10 aprile in Francia, al termine del procedimento in territorio transalpino sarà estradato in Italia. In Valle d’Aosta dovrà rispondere dell’omicidio di Laisne.
(t.p.)