Gressoney-Saint-Jean: Bierfest dei record con 21 mila litri di birra spillati
Va in archivio la 30ª edizione dell'atteso evento che apre la stagione estiva della Valle del Lys
Gressoney-Saint-Jean: Bierfest dei record con 21 mila litri di birra spillati.
A scorrere impetuoso nella vallata dei Walser i giorni scorsi non è stato solo il torrente Lys.
Oltre 21.000 litri è la portata del fiume di birra che incessantemente, da giovedì sera 20 giugno e fino a lunedì 24, è stato spillato e servito nel padiglione di Weissmatten.
Un trentennale da record
Il trentennale della tradizionale festa gressonara sfonda tutti i record precedentemente stabiliti.
«Solo nella serata di giovedì abbiamo tirato all’incirca 10 mila litri. Mentre nelle edizioni passate ci rifornivamo con tre cisterne di Kühbacher bier, quest’anno ne avevamo una soltanto, ma della capienza massima.
Ci auguriamo di riuscire a svuotarla entro il termine della manifestazione, a riguardo c’è poco scetticismo» afferma scherzando Amando Gepi Barell, presidente del comitato folkloristico “Greschoney Trachtengruppe.
Scommessa vinta, perchè birra non ne è avanzata affatto!
Neppure il maltempo ha scoraggiato gli assetati avventori che nelle varie serate hanno affollato la location della festa.
Crauti, stinco, galletto, costine, capocollo e würstel alcune delle pietanze preparate e servite dai 150 volontari.
Ma oltre alle pietanze tipiche bavaresi non potevano mancare anche portate della cucina nostrana, prima tra tutte la polenta concia. Ad accompagnare il buon cibo e la birra del Barone Beck Peccoz, gli immancabili gruppi musicali: la Tirock Band, la Dolomiten Bier Band, la Haus Band Gaby e la Spritz Band.
Grazie allo staff dei volontari
«Ci tengo davvero a ringraziare tutto lo staff dei volontari senza cui l’intera manifestazione non avrebbe luogo» conclude Barell.
La festa è proseguita lunedì con l’omaggio a San Giovanni, patrono di Gressoney, ultima occasione per una bevuta di qualità con la Kühbacher bier e per permettere anche ai volontari di sedersi ai tavoli e brindare dopo le intense giornate di lavoro.
(lucia iannuzzi)