«Alcol zero, vita mille»: una campagna contro l’abbuffata alcolica
Slogan e dépliant ma anche formazione specifica per gli operatori sanitari e un percorso di presa in carico precoce dei giovani alle prese con le dipendenze da alcool e stupefacenti
«Alcol zero, vita mille»: una campagna contro l’abbuffata alcolica.
Sensibilizzare e informare i giovani sui rischi associati al consumo eccessivo di alcol in breve tempo, il binge drinking, l’abbuffata alcolica.
È l’obiettivo della campagna Alcol zero, vita mille, presentata oggi, martedì 25 giugno che fa parte del progetto ‘Contrasto al binge drinking: interventi a favore dei giovani vulnerabili’, basato sull’accordo di collaborazione tra ministero della Salute e amministrazione regionale.
Stop comportamenti pericolosi
L’obiettivo è ridurre l’incidenza di comportamenti pericolosi legati all’alcol e contrastare le fake news radicate, promuovendo uno stile di vita sano e responsabile.
Secondo quanto riferito dal direttore del Servizio per le Dipendenze Gerardo di Carlo sono 55 i pazienti in carico fino a 19 anni che diventano 139 fino a 24 anni.
«Il binge drinking non è una categoria diagnostica ma la stragrande maggioranza dei giovani che abbiamo in carico lo pratica» spiega il dottor Di Carlo.
La campagna è stata associata a una challenge conclusa nel mese di maggio che ha coinvolto diverse classi delle scuole medie e superiori, che hanno prodotto video sul tema binge drinking.
Alcuni slogan compariranno su dépliant e locandine che saranno distribuiti negli studi dei medici di famiglia, dai pediatri, nei consultori familiari e, grazie all’accordo con Confcommercio Valle d’Aosta, anche negli esercizi commerciali.
Le parole del direttore del Ser.D
«L’abuso episodico e massiccio di alcol è un problema che può avere conseguenze gravi sulla salute, sulla vita di relazione e sul futuro dei nostri ragazzi – commenta il direttore del Ser.D Gerardo Di Carlo -.
Si tratta di un argomento sul quale molte fake news giustificano la pratica».
Le parole dell’assessore Marzi
«L’educazione e la prevenzione sono fondamentali per proteggere le future generazioni – ha commentato l’assessore alla Sanità Carlo Marzi -.
Siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa che rappresenta un passo importante verso una comunità più sana e consapevole».
«La campagna ‘Alcol zero, vita mille’ rappresenta un impegno concreto e condiviso tra istituzioni, scuole e comunità per la tutela dei giovani. Senza dimenticare che la partecipazione attiva e il sostegno della cittadinanza sono fondamentali per far arrivare il messaggio a tutti» conclude l’assessore Marzi.
Formazione, protocollo con il Pronto Soccorso e presa in carico precoce
Non soltanto la campagna di sensibilizzazione.
Il progetto ‘Contrasto al binge drinking, il SerD ha ad esempio offerto una formazione specifica a 58 sanitari del pronto soccorso, del Cus e della Neuropsichiatria.
È stato anche redatto e validato un protocollo di collaborazione tra il Ser.D e il Pronto Soccorso per la creazione di un codice dedicato per facilitare la rilevazione e la registrazione dei casi.
Il documento prevede un percorso clinico di valutazione e presa in carico dei giovani che accedono al Pronto Soccorso per abuso alcolico o di sostanze stupefacenti.
La Valle d’Aosta è la prima regione in Italia a dotarsi di un simile strumento per intercettare in modo precoce gli abusi dei ragazzi e dei giovani adulti. Il progetto prevede anche la presa in carico di soggetti giovani e vulnerabili attraverso una équipe multidisciplinare che comprende medico psichiatra, assistente sociale, educatore, infermiere e psicoterapeuti.
Il SerD ha anche promosso montagna-terapia e altre attività outdoor coinvolgendo i giovani per esempio in alcune attività ed escursioni, alle terme di Pré-Saint-Didier oppure al Forte di Bard o ancora all’ostello di Saint Barthelemy con visita serale all’Osservatorio astronomico ma anche alla Color Run di Sarre e alla 24 ore di calcetto di Doues.
Nella foto in alto, il direttore del Ser.D Gerardo Di Carlo, l’assessore alla Sanità Carlo Marzi e la direttrice del Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda Usl Annamaria Beoni.
(c.t.)