Gignod: frazione di Arliod in agitazione per un traliccio per il 5G
Il terreno è stato dato in concessione a febbraio, la pratica è chiusa; i Comuni dovranno dotarsi di un regolamento di localizzazione
Gignod: frazione di Arliod in agitazione per un traliccio per il 5G.
L’ipotesi dell’installazione di una Cluster Tower è stata evocata in Consiglio Valle dal consigliere di Forza Italia Mauro Baccega.
Illustrando un’interpellanza, ha sottolineato: «in un incontro tra l’amministrazione comunale, gli abitanti della frazione e i proprietari del terreno hanno espresso la loro contrarietà al posizionamento della Tower sul terreno indicato, in quanto lo stesso si trova in prossimità delle abitazioni e in particolare del centro storico dove insiste un forno del ‘700».
Baccega ha espresso timori anche per le ricadute sulla salute dei residenti.
La risposta
Ha spiegato l’assessore Luciano Caveri: «Negli anni a venire l’estensione del 5G sarà capillare. La Regione, al netto dei divieti legati ai terreni a rischio idrogeologico, non è chiamata a esprimere nessun parere. È una questione centralizzata. La materia viene regolamentata dal codice delle comunicazioni elettroniche. Non è possibile limitare l’installazione di strutture di comunicazione elettronica. La pratica per Gignod è chiusa. Il terreno è stato dato in concessione a febbraio. Il traliccio insisterà su una particella privata che non risulta né inedificabile né sottoposta a vincolo idrogeologico. Il 24 maggio abbiamo avuto una riunione che ha chiarito che l’intervento era già stato autorizzato».
Ha ricordato Caveri: «I Comuni valdostani che si sono opposti all’installazione di tralicci hanno perso al Tar e al Consiglio di Stato. I Comuni potranno dire dove non si possono installare: non si mettono vicino a scuole, Rsa, beni architettonici e altro. Per farlo i Comuni valdostani dovranno dotarsi così come ha fatto San Maurizio Canavese di un regolamento di localizzazione».
La replica
«Non so si possa dire che non ci siano rischi per la salute. È opinabile poiché ci sono pareri discordi. Sarebbe, dunque, bene che le installazioni siano poste lontano dai luoghi abitati» ha replicato Baccega.