Artigiani in Valle d’Aosta, Mimmo Minniti: «non cerco la perfezione, ma la cura dei particolari»
L'artigiano di Charvensod ha meritato la menzione al Prix Pierre Vietti a La Saint-Ours 2024
Artigiani in Valle d’Aosta, Mimmo Minniti: «non cerco la perfezione, ma la cura dei particolari».
Dopo aver concluso il viaggio nei laboratori degli artigiani premiati alla 1024ª Fiera di sant’Orso, concludiamo le interviste anche con gli artigiani che hanno meritato le menzioni.
Dopo Romano Hugonin, menzione Prix Pierre Vietti, Michel Rosset, doppia menzione ai Prix Pierre Vietti e Prix Domenico Orsi, ecco Domenico ‘Mimmo’ Minniti, menzione Prix Pierre Vietti, per lo studio e la ricerca storica sul tema 2024: “Il ruolo della donna nella comunità valdostana”.
Domenico “Mimmo” Minniti ha ricevuto anche quest’anno una menzione per il “Prix Pierre Vietti” con l’opera sul tema in omaggio al ruolo della donna nella comunità valdostana di un tempo.
La storia
Nato a Montebello Ionico (RC), Domenico giovinetto nel 1962 si trasferisce in Valle d’Aosta con la famiglia e all’Istituto d’arte con il professor Rolando Robino frequenta anche corsi di ceramica. Dopo quasi trent’anni alle Poste, lavora per gli ufficiali giudiziari del Tribunale e al Casinò. Poi la pensione.
Vive e ha il suo piccolo, ma organizzato, laboratorio a Charvensod. È membro dell’Asiv (Associazione scultori intagliatori valdostani) e dell’Associazione artisti valdostani.
Le passioni
«Arte, Manualità e Fiere mi han sempre attratto. Ho iniziato con l’intaglio decorativo con Carlo Jans nel 1985 e con la sua scuola ho esposto alla Fiera, poi con la scultura nei corsi da inizio anni ‘90 con Dario Berlier, Angelo Toppo, Siro Viérin e Massimo Clos. Ho il mio banco dal 2000: in inverno in piazza della Cattedrale, vicino a quello di Laura Trentaz, scultrice, pittrice e mia compagna di vita da più di trent’anni e in estate lo condivido con lei in via Sant’Anselmo, angolo via Antica Zecca. Ho esposto in diverse fiere, tra cui la Fiera di Donnas e la Pâquerette di Courmayeur».
I premi
L’amore per l’artigianato, ha portato “Mimmo” ad indagare nel tempo anche vannerie con Bruna Buat Albiana e Alessandro Sbicego e cuoio con Felice Cino Apostolo e Aldo Andres Villegas Castiglioni, pittura su legno e molto altro, ad esporre in mostre e fiere d’artigianato anche a Spoleto e in Belgio e a ricevere diversi premi. Tra questi, per la scultura, un 1° posto a Rhêmes-Notre-Dame e un 2° ad Antey-Saint-André dove una volta si è classificato primo per il banco dedicato ai manufatti in cuoio.
«Nel tempo ho fatto dimostrazioni di scultura dal vivo alla Foire, didattiche al Concours Cerlogne a Charvensod nel 2016 e al Main (Maison de l’Artisanat International) di Gignod e al Mav (Museo dell’artigianato valdostano di tradizione) di Fénis ho esposto una maschera in legno da indossare e una in corteccia e un frate a tuttotondo in noce, “Oeuvre choisie”».
L’intervista
Mimmo, è felice?
«Felicissimo. Fa sempre piacere essere premiati. È un bassorilievo in tiglio in cui ho scolpito una donna alla fontana in un alpeggio».
La menzione 2023, invece, l’aveva ricevuta per “L’avifauna alpina” di cui lei è anche esperto…
«… e appassionato. Ho conoscenze zoologiche perché sono istruttore venatorio, così avevo deciso per un altorilievo colorato su tavola con due pernici nel loro bianco abito invernale e due galli forcelli in primavera, quando nell’arena di canto si battono per l’accoppiamento, più una coturnice dal piumaggio grigio, colore che le permette di mimetizzarsi meglio negli ambienti pietrosi in cui vive».
Cosa ricerca nella scultura?
«Non per forza la perfezione, ma curo i particolari dei miei lavori legati principalmente alla tradizione e al territorio valdostano. Mi emoziona ogni soggetto che scelgo di realizzare e che poi spero possa trasmettere la mia stessa emozione».
Bassorilievi, altorilievi, tuttotondi e tanti, tanti galletti…
«Sono tra i simboli della Foire e gli animali che preferisco rappresentare. Mi diverte un sacco farli, anche microscopici».
Un bel ricordo?
«Certamente quello legato alla boxe che ho praticato tra gli anni ‘60 e ‘70 con il Csc Cogne, laureandomi anche campione di Pesi piuma in Piemonte e in Valle d’Aosta tra i dilettanti. Durante delle gare al Puchoz conobbi il campione Nino Benvenuti che gareggiava, invece, nella sua categoria dei pesi medi, con il quale nacque un’amicizia».
Oltre a scolpire?
«Mi piace passare del tempo con mio figlio Valerio e le mie nipotine Viola e Martina, andare in montagna, curare orto e giardino le passioni ereditate dai miei, oltre ad andar a funghi che poi cucino o metto sott’olio».
Parteciperà alle prossime Mostra-concorso e Foire d’été?
«Certo. Alla Mostra-concorso parteciperò nella categoria scultura e cuoio e a la Foire d’été esporrò al banco “estivo” con Laura».
(nadia camposaragna)