Aosta: a vuoto il secondo tentativo di sfratto da un alloggio Arer di un inquilino disabile
Un primo accesso era stato effettuato ad aprile, ma Fabrizio Lovato non aveva lasciato l'appartamento
Non è andato a buon fine anche il secondo tentativo di sfratto di un inquilino disabile, Fabrizio Lovato, 65 anni, residente in alloggio Arer ad Aosta. Un primo tentativo di far uscire l’uomo dall’appartamento era avvenuto ad aprile.
A vuoto il secondo tentativo di sfratto da un alloggio Arer di un 65enne disabile
L’Azienda Regionale Edilizia Residenziale contesta a Lovato, residente in uno stabile del quartiere Dora, il mancato pagamento di alcune decine di migliaia di euro.
La vicenda trae origine alcuni anni fa.
«Si tratta di una persona con una grave patologia, a causa della quale è entrato in emergenza abitativa – riferisce l’avvocato Pasquale Siciliano, che difende Lovato -. È stato ceduto ad Arer un credito di circa 10 mila euro. Finita l’emergenza è stato stipulato un canone di locazione di edilizia convenzionata su dati reddituali errati. Lovato si è trovato nella condizione di scegliere se pagare l’affitto o curarsi».
Lovato, negli anni, ha comunque versato mensilmente una parte dell’affitto. La restante parte, non saldata, ha generato un credito da parte dell’Arer nei confronti dell’uomo. In virtù di tale credito, è partita la procedura di sfratto.
L’azienda ha ottenuto la convalida dell’atto, ma i primi due tentativi non vanno a buon fine. Nel merito, tuttavia, il giudice non si è ancora espresso. L’inquilino, che abita nell’appartamento con la moglie, si era opposto al provvedimento di sfratto.
È probabile che l’Arer si rivolga al tribunale per ottenere un provvedimento di convalida e rendere esecutivo lo sfratto. «Trattandosi di un soggetto con una grave disabilità – osserva Siciliano -, bisognerà però indicare una sistemazione. Vista la particolare patologia, non credo sia semplice».
(t.p.)