Economia valdostana in rallentamento, crescono turismo e occupazione: l’analisi di Bankitalia
A impattare sull'economia valdostana l'inflazione e la situazione geopolitica che frena l'export; il Superbonus e il Pnrr spingono l'edilizia; rallentano anche, ma restano positivi, i redditi delle famiglie, mercato del lavoro condizionato dal calo demografico
Nel 2023 l’economia valdostana subisce un rallentamento dovuto principalmente all’inflazione e all’incertezza geopolitica che impatta sull’export, segnali positivi arrivano dal turismo che è in netta crescita, mentre il Superbonus e il Pnrr trainano il settore delle costruzioni e le imprese possono contare su un’elevata liquidità e una minore fragilità finanziaria.
Sintetizza così Paolo Emilio Mistrulli, vice direttore della filiale di Aosta della Banca d’Italia, il rapporto annuale L’economia della Valle d’Aosta stilato da Bankitalia, per le imprese.
Le imprese
«La redditività delle imprese è in linea con il 2022- osserva Mistrulli -, la percentuale delle aziende in utile è elevata. Calano i prestiti per i costi più elevati dei tassi di interesse e perché le imprese hanno potuto contare su un’abbondante liquidità accumulata».
Analizzando i vari settori il rapporto evidenzia la continua fase di crescita delle costruzioni trainate dal Superbonus, con un aumento delle ore lavorate del 12%, e dall’apertura di 51 cantieri del Pnrr per 36 milioni di euro totali.
Rallenta il settore manifatturiero, soprattutto nell’ultimo trimestre, per il calo dell’esportazione, soprattutto legata alla siderurgia, che vede di nuovo un miglioramento nel primo trimestre 2024.
«Il terziario complessivamente prosegue la sua espansione, ma meno intensa per un rallentamento dei consumi – osserva Mistrulli -. Per il turismo il 2023 è stato un anno record con una crescita del 12% degli arrivi e dell’11% delle presenze».
L’effetto turismo ha ripercussioni anche sui trasporti con una crescita del +4,8% dei mezzi leggeri e dello 0,8% dei mezzi pesanti.
Il Traforo del Monte Bianco registra un calo dell’1,3% dovuto alla chiusura trimestrale dello scorso inverno.
Rispetto alla chiusura improvvisa dopo il rogo del 1999 che registrò un calo della redditività delle imprese senza comportare effetti sulla solvibilità, per le chiusure future, essendo programmate, il rapporto prevede meno effetti negativi, «le imprese si attrezzeranno per ridurre al massimo gli impatti negativi».
Le previsioni per il 2024
Le imprese campione della Banca d’Italia hanno formulato aspettative di crescita moderata per il 2024, con un calo dell’attività di investimento.
«Nel terziario, in particolare, sulle attese ha influito l’andamento molto favorevole della stagione turistica invernale, protrattasi oltre il termine consueto. Nelle costruzioni il clima di fiducia delle aziende rimane positivo: il ridimensionamento degli incentivi fiscali nel comparto privato sarebbe compensato dall’accelerazione dei lavori previsti nell’ambito del Pnrr».
Le famiglie
Il rapporto sull’economia valdostana si concentra poi sull’andamento del mercato del lavoro e sulla situazione delle famiglie.
«Anche per le famiglie il 2023 è stato un anno di rallentamento, ma ancora positivo» evidenzia Luciana Aimone Gigio, Divisione analisi e ricerca economica territoriale di Banca d’Italia.
«Il reddito è migliore dello 0,1%, i consumi sono cresciuti dell’1,4% e recuperano i livelli pre pandemia».
Crescono i consumi di beni durevoli, dopo la difficoltà di approvvigionamento salgono le immatricolazioni delle auto.
Sull’occupazione la Valle d’Aosta registra un dato superiore al livello nazionale con una crescita del 3%, con la disoccupazione che scende al 4% grazie a nuove assunzioni e a stabilizzazione di contratti a tempo determinato.
Preoccupante l’analisi sull’andamento demografico che vede, tra il 2007 e il 2023 un calo della popolazione del 1,2% per la Valle d’Aosta a fronte di una crescita generale del Nord Italia.
Resta negativo il saldo naturale dato da natalità e mortalità.
I contributi delle migrazioni sono positive ma restano contenuti, la popolazione straniera cresce del 6,8%, in maniera minore rispetto al Nord (11%).
Elevato il numero delle migrazioni all’estero dei valdostani 30% dei quali sono laureati.
Al calo degli abitanti in Valle d’Aosta si associa un invecchiamento della popolazione con un’età media di 47,1 anni.
La forza lavoro cresce in modo molto contenuto, dello 0,6%.
Un dato positivo riguarda la partecipazione mercato lavoro in crescita soprattutto per le donne (71%).
Le previsioni formulate dall’Istat per la Valle d’Aosta prospettano per il prossimo ventennio una diminuzione della popolazione, più intensa rispetto alla media italiana, che potrebbe comportare in prospettiva problemi di ricambio generazionale e di reperimento di lavoratori.
Parallelamente, l’aumento della quota di popolazione più anziana richiede servizi e un’assistenza adeguata a cui in particolare il Pnrr cerca di fornire una risposta.
Tuttavia, nel conseguimento degli obiettivi del Piano è necessario tenere conto di una carenza di personale sanitario già oggi presente e che si aggraverà ulteriormente nell’immediato futuro per effetto delle fuoriuscite per pensionamento.
(erika david)