Artigiani in Valle d’Aosta, Michel Rosset: «amo la scultura e la cura dei dettagli»
L'artigiano di La Salle ha meritato la doppia menzione, Prix Pierre Vietti e Prix Domenico Orsi
Artigiani in Valle d’Aosta, Michel Rosset: «amo la scultura e la cura dei dettagli».
Dopo aver concluso il viaggio nei laboratori degli artigiani premiati alla 1024ª Fiera di sant’Orso, proseguiamo con gli artigiani che hanno meritato le menzioni.
Dopo Romano Hugonin, menzione Prix Pierre Vietti, ecco Michel Rosset, doppia menzione ai Prix Pierre Vietti e Prix Domenico Orsi.
Doppia menzione per Michel Rosset
La menzione Prix Pierre Vietti assegnata dal Comité des Traditions Valdôtaines per lo studio e la ricerca storica sul tema 2024: Il ruolo della donna nella comunità valdostana.
La menzione Prix Domenico Orsi attribuita dalla Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta allo scultore che ha realizzato un’opera in legno o pietra che meglio rappresenti il concetto di dono.
Michel, ben due menzioni. Per quali opere?
«Per una sola. Un bassorilievo in noce in cui ho raffigurato un interno con una donna di Cogne intenta ad assistere un uomo con il mal di denti».
Gli altri premi di Michel Rosset
In passato ha già vinto altri premi… «Il Prix Robert Berthod per il più giovane scultore promettente, un premio per il banco meglio allestito e, alla mostra-concorso un 1° premio con il bassorilievo in noce Le Coupeur de glace e un 2° premio con il tuttotondo sempre in noce Il lato B della Fiera.
Nel 2002 il Prix Pierre Vietti per l’opera con una tzeriete (lastra di ferro per arginare i ruscelli) arrugginita con accanto in un bassorilievo, una cogneintze nei prati di Sant’Orso e l’anno scorso con Wild pop-up, il Prix EnfanThéâtre al quale mi son ricandidato quest’anno per l’altorilievo in tiglio colorato con un giullare che suona e canta su una Mezza luna».
Romina, Amélie e Loïc
Nato ad Aosta, Rosset dopo l’Institut agricole si laurea a Torino in Scienze forestali e ambientali ed entra nel Corpo Forestale dove ad Aymavilles resta quasi dieci anni.
Ora, da due anni, è vice commissario di polizia locale ad Aosta. Vive a La Salle da quando ha sposato Romina ed è papà Amélie e Loïc.
La Fiera e la notte insonne
Quando ha iniziato a dedicarsi all’artigianato?
«Da ragazzino con i corsi di scultura di Franco Pellissier alla collegiata di Sant’Orso e a fine anni ‘90 con Siro Viérin, prima a Pollein e poi alla sua Bottega scuola.
Espongo dal 2003 e ad ogni Fiera, Aosta e Donnas, è agitazione pura, non ci dormo la notte.
Penso all’allestimento del banco e, per i momenti più divertenti, alla buvette sul retro – sorride Michel – per la quale, lo scorso gennaio, ho ricevuto uno dei premi Buvette, forse grazie al liquore Chicca al limone».
Il disegno, il 60% del lavoro
Soggetti preferiti?
«Essendo un hobbista mi piace diversificare i soggetti, ma diciamo più fauna anche selvatica come camosci o stambecchi e realtà montane non necessariamente d’antan.
Utilizzo legni morbidi come tiglio e cirmolo per opere più grandi e il noce, che permette di curare meglio i dettagli, per le più piccole.
E gioco con mordenti per creare diverse sfumature e/o colori.
Quello che trovo più impegnativo è il disegno preparatorio che realizzo con attenzione per guadagnare tempo nella fase di realizzazione.
Il disegno mi prende un buon 60% del lavoro».
Dedica molto tempo alla scultura?
«Non quanto vorrei, ma faccio quel che posso.
Quando esco dall’ufficio dedicarmici mi rilassa parecchio e dalla pandemia ho creato un catalogo con le mie opere che invio agli amici tramite whatsapp, IG o FB.
C’è una buona risposta, ma grazie soprattutto a mia moglie, decisamente più social di me».
Come considera la Foire de Saint-Ours?
«È un evento da vivere, molto importante per il nostro mondo dell’artigianato di tradizione. Senza togliere nulla alla creatività di nessuno, penso però che negli ultimi anni si sia allargata un po’ troppo a settori estranei alla sua natura.
Sull’evoluzione della tipicità del nostro artigianato, penso che debba tendere sempre più a linee nuove, più moderne, a nuove forme anche essenziali e stilizzate, anche accostando materiali diversi».
Hobby?
«Canto da 15 anni nel Coro Sant’Orso come basso, coltivo e curo le mie viti di Fumin e Cornalin a Beauregard ad Aosta e mi piace fare escursioni in montagna con la famiglia».
Sarà alle prossime Mostra-concorso e Foire d’été?
«Sì. Alla mostra-concorso con un tuttotondo e a La Foire d’été con il banco nei pressi del Caffé Villettaz vicino a piazza Chanoux dove espongo, invece, alla Foire in inverno».
(nadia camposaragna)