TipiQ, nel piatto della mensa scolastica un progetto di educazione alimentare
Dopo 12 anni va in archivio "Io mangio valdostano", il Celva propone un nuovo progetto sui menù e sul momento del pasto nelle mense scolastiche, si comincia a settembre
TipiQ, come prodotti tipici e qualità, è il nome del nuovo progetto di educazione alimentare promosso dal Celva per le mense scolastiche della Valle d’Aosta.
Presentato questa mattina nella sala riunioni del Celva, “TipiQ – Cibo, persone, territori, culture” manda in pensione “Io mangio valdostano“, il progetto nato nel 2011 per introdurre prodotti e ricette tipiche della Valle d’Aosta nei menù delle mense scolastiche.
TipiQ ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del cibo sano e sostenibile, la promozione della cucina sana, in particolare per i bambini in fase di crescita, in un contesto di educazione alla cittadinanza.
A partire dal nuovo anno scolastico prenderà il via in quelle mense dove l’appalto è in scadenza e piano piano sarà introdotto, modificando l’attuale appalto o aspettandone la scadenza anche nelle altre.
Non è ancora possibile conoscere un menù tipo, ma sostanzialmente si prepareranno pasti che copriranno il 40% del fabbisogno nutrizionale della giornata con un primo piatto, un secondo con contorno, frutta e pane.
È prevista anche l’introduzione di alcuni piatti della tradizione come piatti unici, ma soprattutto l’intenzione è trasformare il momento del pasto in un momento di educazione alla salute e all’alimentazione.
Nuovo menù per nuove esigenze
«Dopo 12 anni era necessario rivedere il progetto “Io mangio valdostano” in base a esigenze di oggi» dice Ronny Borbey, sindaco di Charvensod, referente del progetto insieme a Wanda Chapellu, sindaca di Chambave.
«Obiettivo del progetto l’erogazione sì di un servizio, ma fornendo un piatto trasmettere l’importanza di una sana e corretta alimentazione che poi possa essere replicata anche nelle famiglie».
«Alimentazione è anche cultura, cultura locale e apertura a piatti che arrivano anche da altre culture» ancora Borbey.
In mensa 4924 utenti giornalieri
Per disegnare il progetto è stata necessaria una mappatura dei servizi attualmente in capo ai comuni.
«Attualmente sono 12 i servizi attivi con cucina interna e personale assunto dal Comune, altri 50 servizi sono appaltati, 33 dei quali con cuina interna, i restanti 17 con servizio che arriva da fuori» snocciola Wanda Chapellu.
Il numero medio degli utenti giornalieri delle mense scolastiche è di 4924 persone.
«L’aspetto educativo del progetto è l’obiettivo principale» ricorda Chapellu e per metterlo in pratica il Celva ha elaborato un supporto alle amministrazioni locali sia nella preparazione degli appalti, con la predisposizione di modelli generici da utilizzare come base, sia come consulenza “one to one” per un supporto diretto nella costruzione del bando.
Sono 7 i Comuni con l’appalto in scadenza che potranno introdurre TipiQ già dal prossimo anno scolastico.
Gli altri potranno modificare l’attuale appalto o aspettarne la scadenza.
Il menù di TipiQ
Cosa si mangerà?
Al momento è più chiaro cosa non si mangerà.
«Saranno bandite le primizie, i prodotti fuori stagione non sono mai la scelta migliore per l’apporto nutrizionale» spiega Anna Maria Covarino, dirigente medica di Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Usl Valle d’Aosta.
«Il menù è ancora in fase di bozza, ma non si discosta sostanzialmente dalla proposta base: un primo piatto, un secondo con contorno, pane e frutta» dice la dottoressa.
«Varieranno le materie prime e sarà un menù equilibrato per quantità e qualità, anche le modalità di cottura, grazie alla collaborazione con l’Ipra, saranno appropriate per mantenere la qualità e i nutrienti dei prodotti. Saranno introdotti anche piatti della tradizione come piatti unici».
La proposta elaborata nell’ambito di TipiQ fornirà il 40% del fabbisogno giornaliero, perché il restante 60% consumato in famiglia sia adeguato, le famiglie potranno consultare la web App dedicata dove troveranno il menù del giorno, suggerimenti su una colazione sana e una cena proporzionata, ricette e elenco di prodotti e produttori.
«Se dal 2008 a oggi siamo riusciti mantenere al di sotto del 20% la soglia dell’obesità in Valle d’Aosta è anche merito di quanto messo in campo finora» aggiunge Covarino.
Attenzione particolare, grazie alla collaborazione con l’Istituto alberghiero di Châtillon, sarà data anche all’impiattamento perché, sottolinea Ronny Borbey, si mangia anche con gli occhi.
«Sappiamo quanto conti l’immagine adesso, con l’Irpa si troveranno modalità di impiattamento più accattivanti sia per chi prepara i piatti sia per chi li riceve».
All’Ipra spetterà anche la formazione degli addetti alle mense TipiQ alla quale tutti gli addetti, dipendenti comunali o di cooperative aggiudicatarie, saranno tenuti a partecipare.
La scuola nel piatto
A sottolineare l’alto valore educativo del momento del pasto la Sovrintendente agli studi Marina Fey.
«TipiQ è un progetto che coinvolge attivamente scuole, non solo il momento del pasto, ma un progetto educativo. Star bene a scuola favorisce gli apprendimenti» sottolinea Fey.
Perché il progetto, promosso dal Celva, in collaborazione con gli assessorati alla Sanità, all’Agricoltura, all’Educazione e all’Ausl della Valle d’Aosta, non pesi sulle famiglie i comuni rimoduleranno le risorse.
(erika david)