La valdostana Carlotta Marricco vince Incipit Offresi
La videomaker aostana ha vinto ieri sera a Torino l'edizione 2024 del talent letterario Incipit Offresi
È la valdostana Carlotta Marricco la vincitrice dell’edizione 2024 di Incipit Offresi.
Ventisei anni, videomaker, Carlotta Marricco è salita sul palco ieri sera, giovedì 6 giugno, a La Tesoriera, in occasione dell’EVergreen Fest.
Già vincitrice della tappa aostana, ha sbaragliato la concorrenza di Mauro Bennici di Nichelino (TO); Bianca Brotto da Manerba del Garda (BS); Luigi Callegaro di Torino; Riccardo Nigra da Venaria Reale (TO); Christian Mella di Bollate (MI); Sandra Puccini da Quarrata-Pistoia (PT) e Fausto Bruno Campana di Impruneta (FI).
Dopo il successo di Simone Torino al Premio Italo Calvino, concorso al quale il valdostano ha avuto accesso proprio dopo il secondo pèosto alla fase nazionale di Incipi Offresi lo scorso anno, ecco che un’altra penna valdostana si fa notare.
Incipit Offresi, il primo talent letterario itinerante, giunto alla nona edizione, ha fatto tappa in Piemonte, Valle d’Aosta, Umbria, Liguria, Campania, Lazio, prima di approdare a Torino per la finale.
La serata è stata condotta da Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via Di Gioia, special guest con Chiara Pacilli, giornalista e conduttrice tv e Giorgia Goldini, attrice, autrice e comica, accompagnati dalle musiche di Enrico Messina e della violinist performer Marta Pistocchi.
L’incipit vincitore
Quando Leo riaprì gli occhi, i suoi piedi erano già nel lago. Il terrore giunse pochi istanti dopo, quando udì il silenzio. Il silenzio della notte, il silenzio del campeggio. Il silenzio che sussurrava il suo nome. Leo. A svegliarlo non era stato il freddo umido che gli si era insinuato sotto il pigiama. Non era stato nemmeno il grido di Samantha che, dal suo bungalow, lo aveva scorto camminare tra gli alberi. In un attimo, però, Leo era scomparso nella nebbia e la voce di Samantha con lui. A svegliarlo non erano state le gelide acque del lago che gli ghermirono i piedi trascinandolo nel fango. A svegliarlo fu quella voce. Leo. Prima di comprendere dove si trovasse, l’acqua gli arrivava alla vita. Prima di riuscire a reagire e tentare di scappare, il lago gli si aggrappava al volto. Prima di guardare la Luna per l’ultima volta, sentì pronunciare ancora il suo nome. Leo. E ne rimase l’eco ovattata nelle orecchie, mentre i polmoni si riempivano d’acqua dolce che lo trascinava sul fondo.
(er.da.)