Regione VdA: l’avanzo extra large di 294 milioni criticato dalle opposizioni
Tutte concordi sull'incapacità del governo di programmare e investire
Regione VdA: l’avanzo extra large di 294 milioni criticato dalle opposizioni.
Per nulla soddisfatte le opposizioni del tesoretto da 294 milioni nella disponibilità della Regione Valle d’Aosta da impiegare negli investimenti. Tutte concordi sull’incapacità del governo di programmare e investire.
Pcp
Per il gruppo Progetto Civico Progressista, «questo rendiconto dimostra che l’attività effettivamente svolta dalla Regione è ulteriormente peggiorata evidenziando una seria incapacità di programmare e investire. Gli effetti più evidenti sono i servizi che non funzionano e le opere che non partono, in tutti i settori: dalla scuola, alla sanità, dalle infrastrutture all’ambiente. Dal 2019 ad oggi, l’avanzo passa da 176 milioni a 294 milioni, il Fondo pluriennale vincolato è più che triplicato e il 40% delle risorse non viene utilizzato nell’anno».
Lega Vallée d’Aoste
Per il gruppo Lega Vallée d’Aoste, «si tratta di un assestamento che non ha precedenti sia per i numeri dell’avanzo, sia perché arriva in Aula senza avere fatto alcuna audizione in Commissione. Questo avanzo “monstre” evidenzia un problema di programmazione e una mancata capacità di spendere le risorse messe a disposizione con il bilancio di previsione: occorre una riflessione per fare in modo che termini come “contributi straordinari” o “operare in deroga” non diventino una normalità. Per Lega VdA, il misero 6% che viene destinato al sociale dimostra una scarsa attenzione verso le fasce più deboli della società, così come non si affrontano seriamente le problematiche degli enti locali e dei collegamenti intervallivi».
Forza Italia
Rilevando che, nel 2018, l’avanzo di amministrazione libero era pari a zero mentre oggi è di 294 milioni di euro, il gruppo Forza Italia ha ricordato «di aver ripetutamente sollecitato l’attenzione del Governo su questo aspetto. Le entrate dovrebbero essere pianificate in funzione delle esigenze di spesa ed è profondamente sbagliato chiedere al cittadino di contribuire per importi superiori a quelli che si utilizzano. Il quadro generale del bilancio dà la rappresentazione plastica di un sistema che ha dimostrato tutti i suoi limiti: è stata spesa solo una minima parte delle risorse pubbliche a disposizione alla Regione, ma anche degli enti locali con conseguente mancanza di riscontro in termini di servizi e investimenti per i valdostani. Tutti ciò è anche il risultato di una organizzazione generale che non funziona e che, fin dall’inizio della Legislatura, ha dimostrato la sua inadeguatezza».
Gruppo misto
Per il Gruppo Misto, «l’avanzo di amministrazione è figlio della confusione politica che regna in Valle d’Aosta: i valdostani non si aspettano dei cambi di programma semestrali, vogliono una continuità di pianificazione e di attuazione. Qui si tratta di scelte politiche: una Valle d’Aosta che vuole abolire le scuole di montagna, che non vuole condurre ricerche epidemiologiche sulla qualità dell’acqua non sono queste le risposte che si aspettano i valdostani. Occorre fare scelte a lungo termine, non che guardano solo all’oggi».
Rassemblement valdôtain
Il gruppo Rassemblement Valdôtain ha giudicato «strumentale l’allocazione tout-court di risorse per far fronte a un non meglio definito “cambiamento climatico”, senza sviluppare il senso di quanto affermato. Si tratta di un bilancio gonfiato che permetterà di fare elargizioni a tutti i settori senza tenere conto delle reali difficoltà dei valdostani, che sono ormai abituati a vedere solo interventi a spot con la concessione di contributi eccezionali».
Per RV, «le priorità del Governo sono ispirate da visioni di tipo utilitaristico-politico e non ragionate per il bene della comunità».
(re.aostanews.it)