Tragedia dello Zerbion, il mondo della montagna per l’ultimo saluto a Jean Daniel Pession
Un fiume di gente ad Antagnod per l'ultimo saluto a Janda. «Ci mancherai tanto, ti vogliamo bene», le parole dei bambini della scuola di sci che perdono il loro maestro
Incredulità e occhi gonfi dal pianto questa mattina ad Antagnod, ad Ayas, per l’ultimo saluto a Jean Daniel Pession, 28 anni, morto sabato scorso insieme alla fidanzata Elisa Arlian, 26 anni, sullo Zerbion.
Il sagrato della chiesa di San Martino, sovrastato dalle montagne che sembravano riecheggiare lo sgomento dei presenti, è riuscito a malapena a contenere quel fiume di persone (maestri di sci, guide alpine, volontari del soccorso, Guardia di finanza, Fisi, squadre di Tzan, parenti, amici e conoscenti) accorse per dare l’ultimo saluto al quel ragazzo solare e dal sorriso travolgente, che oltre a essere un maestro di sci, studiava per diventare una guida alpina.
Il ricordo
«Ti vogliamo bene, ci mancherai tanto», hanno scandito i bambini della scuola di sci di Antagnod che hanno perso il loro “maestro”.
«Non conoscevo Jean-Daniel e ho cercato in tutti i modi di trovare le parole giuste per ricordarlo oggi – ha esordito don Fabrizio Balestra, parroco da pochi anni di Antagnod, nel ricordo del giovane ragazzo -. Ho guardato la sua foto sorridente insieme alla sua fidanzata Elisa ieri su un giornale e guardando quella foto gli ho chiesto di aiutarmi a trovare le parole giuste per descriverlo». Ad officiare la messa insieme a don Fabrizio anche don Roberto Favre ( ex parroco di Antagnod per 45 anni, ndr).
A salire sull’altare per ricordare Jean Daniel si sono avvicendate l’associazione regionale maestri di sci, Battistina Faccio dei volontari del soccorso della Val d’Ayas, Alfredo Favre, ex presidente delle guide alpine di Ayas e i suoi bambini della scuola di sci. Commossi i ricordi del ragazzo, ma anche i pensieri rivolti ad Elisa, la sua fidanzata, il cui funerale si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi a Quart.
Tante, ancora troppe, le domande su una tragedia che non ha ancora nessuna spiegazione, proprio lì sullo Zerbion, la “montagna di casa” per Jean Daniel, ex componente della squadra azzurra ai Mondiali di sci di velocità, e per tutti gli appassionati di montagna di Ayas e comuni limitrofi. «Continuiamo a chiederci quale sia il perché di una tale tragedia e a farci tante domande – ha detto il parroco dall’altare – ma nessuna risposta potrà sollevarci dal dolore che proviamo per quello che è successo a questi due ragazzi».
Alla fine dell’omelia si è tenuta la sepoltura nel cimitero adiacente alla chiesa di Antagnod. La bara accompagnata dalla sorella Giulia, da mamma Teresa Bertolin e papà Sandro Pession e dai cari amici è passata per l’ultima volta in mezzo al gran silenzio commosso di parenti e conoscenti. «Ciao Janda», come lo chiamavano abitualmente gli amici, e così lo hanno salutato per l’ultima volta.
(Sonia Marchese)