Tragedia dello Zerbion, l’addìo a Elisa Arlian: «è stata il sorriso di Dio, parliamo a lei e a Jean Daniel con il linguaggio del cuore»
Alla chiesa del Villair di Quart, l'ultimo saluto alla giovane insegnante e maestra di sci scomparsa sabato scorso con il fidanzato Jean Daniel Pession, precipitando da una cresta dello Zerbion
Tragedia dello Zerbion, l’addìo a Elisa Arlian: «è stata il sorriso di Dio, parliamo a lei e a Jean Daniel con il linguaggio del cuore»
La foto di Elisa sorridente sulla bara di legno chiarissimo dove sono poggiati i fiori gialli e bianchi della sua famiglia, tra i quali quei piccoli girasoli che amava tanto.
Il rosso dei gilet dei maestri di sci, il neroverde delle maglie dello Sci Club Saint-Barthélemy, gli stendardi dei maestri di sci, delle guide alpine, di tante scuole di sci, della sezione Tsan di Quart.
I suoi piccoli alunni della scuola primaria di Saint-Marcel sostenuti dai colleghi insegnanti.
La mamma Vilma, il papà Mauro, l’amata sorella Alice, ‘Ali’, i nonni, composti nel loro straziante dolore.
È il giorno dell’addìo a Elisa Arlian; centinaia e centinaia le persone che l’hanno salutata, alla parrocchia di Sant’Eusebio, al Villair di Quart, nel pomeriggio di oggi.
«Non vuole essere un addìo – ha detto don Sergio Rosset -.
Ma dare a Dio qualcuno che ci ha prestato e per questo gli siamo riconoscenti».
Don Sergio ha unito il ricordo di Elisa a quello di Jean Daniel; «un addìo che ci fa pensare in silenzio alla fragilità della vita; spesso ce lo dimentichiamo e questa è l’occasione per chiedere scusa, per rappresentare il nostre cuore al Signore».
Speranza e fede
La prima Lettura, dalla seconda lettera di San Pietro Apostolo parla di speranza; «aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nelle quale abita la giustizia» mentre il Vangelo secondo Marco racconta la salvezza della fede, raccontando l’arrivo di Gesù a Gerico, insieme ai discepoli e all’incontro con il figlio di Timèo, cieco che gridava «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me». Gesù fece chiamare Bartimèo, gli ridiede la vista, «và la tua fede ti ha salvato».
I ringraziamenti dei bambini
Don Sergio ha lasciato la parola a due colleghe insegnanti di Elisa che hanno letto i messaggi dei bambini.
Tanti ringraziamenti genuini dei bambini: «maestra Elisa, eri sempre felice»; «maestra eri la nostra anima e sei stata fantastica»; «anche se il compito non era andato tanto bene tu eri contenta lo stesso»; «non ci sgridavi anche non avevamo fatto i compiti» fino a «tu mi hai reso una persona felice».
Ci sono anche i pensieri per la sorella Alice, per la sofferenza dei familiari.
«Elisa ha spiccato il volo, ma non ci ha lasciati»
Don Sergio si è rivolto ai genitori, alla sorella Alice e ai nonni, «grazie perché mi avete fatto entrare nella nostra famiglia e conoscere Elisa, pietra preziosa che non può mancare e angelo che ha spiccato il volo, ma non per lasciarci».
Il parroco ha inviato a guardare la bella foto di Elisa e altre foto che avete di lei: «Elisa è stata il sorriso di Dio, i sorrisi veri non durano per sempre, perché se così fosse perderebbero preziosità.
Le parole dei ragazzi sono per Elisa, ma sono per voi, voi che scoprite cose che già sapevate della vostra Elisa.
Quello che è successo è terribile, è vero. Non l’avremo più vicino a noi, sentiremo forte il vuoto della sua assenza.
Non la vedremo più con gli occhi, ma la vedremo attraverso il linguaggio del cuore, per continuare con lei quel dialogo.
«Cercate di accogliere e accettare questa fatica»
Rivolgendosi ai genitori, alla sorella, agli amici, don Sergio li ha esortati a «continuare a essere genitori, parenti, amici, come siete stati fino ad adesso, non avete recitato una parte, avete insegnato ad amare.
Cercate di accogliere e accettare questa fatica, Elisa e Jean-Daniel sono lì vicino a voi.
Basta cambiare il linguaggio del cuore e quelle pietre preziose saranno lì con voi».
Ricordi preziosi, ricordi felici
Don Sergio ha proposto di raccogliersi in silenzio e pensare a Elisa e Jean-Daniel: «trasformate questa sofferenza in qualcosa di prezioso, in un ricordo felice: quel bambino che non è stato sgridato nonostante i compiti non fatti, quell’altro che ha imparato a sciare, quell’altro ancora che ha percorso le piste con gioia.
«Sia fatta la tua volontà» ha citato don Sergio dal Padre Nostro.
«Questa volta ci hai chiesto un po’ troppo, aiutaci Signore a superare questa fatica».
L’abbraccio eterno della montagna
Francesco ha letto un messaggio a nome dei maestri di sci e guide alpine, ricordando i sorrisi e la bontà dei giovani fidanzati, il loro amore e la loro armonia come coppia e la loro passione per la montagna.
«Siete volati tra le montagne immacolate del Paradiso, non immaginavamo di dover salutare così una coppia straordinaria» – ha detto Francesco.
«L’abbraccio eterno della montagna vi ha presi ma questo improvviso saluto è solo un arrivederci» si è congedato Francesco a nome dei colleghi maestri e delle guide alpine, ricordando che a settembre Elisa avrebbe dovuto iniziare il corso di specializzazione per insegnare lo sci alle persone con disabilità, ennesima dimostrazione del suo grande cuore.
Il ricordo della migliore amica Giulia
Giulia, la migliore amica, ha raccontato le tante Elisa.
«Lei ha sempre avutola capacità di calmarmi e di infondermi coraggio; oggi per la prima volta ho dovuto fare da sola» ha detto la giovane in lacrime.
«Eli, tu sei tante cose»
«Eli, tu sei tante cose – ha detto Giulia -.
Sei figlia di due meravigliosi genitori.
Sei sorella orgogliosa di Ali, dono prezioso dei tuoi genitori e sei sempre stata orgogliosa dei suoi traguardi, la sua fan numero uno.
Sei nipote amorevole per i tuoi meravigliosi nonni.
Vi amava tutti immensamente, io lo so perchè non faceva che ripetermelo.
Sei l’amica sulla quale contare, che si è sempre fatta in quattro per aiutare gli altri.
Sei la mia migliore amica, l’amica di una vita, da 16 anni».
Giulia ha raccontato delle camminate in montagna, della laurea insieme, della specializzazione per il sostegno, affrontata in un anno duro, che le ha viste impegnate 6 giorni su 7. Sempre una accanto all’altra.
«Sei maestra tra i banchi e sugli sci. E i bambini, tutti, ti hanno amata, perchè loro riconoscono i cuori puri».
Giulia ha raccontato di quel 2021, quando entrambe insegnavano a La Salle e quando Elisa le aveva confidato dell’interesse di Jean Daniel; «ci teneva proprio a te se da Antagnod era venuto fino al lago d’Arpy solo per vederti» avevo commentato.
Giulia ha ricordato i canti a squarciagola, i Pinguini Tattici Nucleari «che io detesto», le cicche Mentos all’arancia e quegli orrendi tovaglioli coi girasoli che fanno tanto anziano…
«Sempre insieme, io il coltello, tu la forchetta»
«Un tuo alunno di La Salle che ci vedeva sempre insieme ci aveva descritto: io il coltello, tu la forchetta.
Io Giuliona e tu per sempre la mia Elisona».
Le messe in ricordo di Elisa
Elisa sarà ricordata nella messa di sabato 8 giugno alle 18.30, alla chiesa del Villair di Quart e nel 30º sabato 29 giugno alle 18.30.
(cinzia timpano)