Le 9 pale eoliche da 200 metri della Cva fanno arrabbiare i sardi
Contestato il progetto eolico tra Sindia e Pozzomaggiore presentato dalla Compagnia valdostana delle acque che non intende replicare a un articolo dell'Unione Sarda; prende posizione Orgueil Valdôtain
Le pale eoliche della Cva fanno arrabbiare i sardi. Contestato il progetto eolico tra Sindia e Pozzomaggiore presentato dalla Compagnia valdostana delle acque.
Pale invasive
Per l’Unione Sarda di lunedì 27 maggio un «il progetto scardina l’orizzonte di un territorio già sfregiato dagli incendi di tre anni fa, cosparso di beni identitari e civiltà nuragica in ogni anfratto di storia. Nove pale da 200 metri d’altezza, potenza di picco 64,8 megawatt, tutte da piazzare tra Sindia e Pozzomaggiore. Un impatto devastante su aree e paesaggi che i signori venuti dalle Alpi definiscono «a bassa valenza ambientale e marginali, caratterizzate da prevalente uso agropastorale».
Sono a conoscenza dell’artico i dirigenti di Cva ma la società fa sapere che non intende replicare.
La condanna
Prende posizione Orgueil Valdôtain. «L’azione di Cva, invece di attuare politiche concrete a favore della comunità valdostana con scontistiche e politiche tariffarie adeguate che possano creare reali ricadute sul territorio, si occupa piuttosto di investimenti in altre Regioni – si legge in una nota – di dubbia opportunità e rilevanza assieme agli aumenti faraonici degli emolumenti di alcuni amministratori, comunicati in questo ultimo periodo».
«E’ necessario mettere in pratica in Valle d’Aosta – prosegue la nota – azioni e politiche concrete che possano sostenere e aiutare la comunità valdostana e alleviare i costi energetici che invece sono purtroppo in forte aumento in questo 2024, in barba alle finalità che si ritiene Cva debba avere e che sono negli obiettivi originari della sociètà».
Orgueil Valdôtain «rileva l’assenza o la complicità dell’azione politica e amministrativa regionale riguardo ad una società a totale capitale pubblico, che dovrebbe agire per l’interesse dei valdostani e ricevere, a tal proposito, indirizzi politici e amministrativi ben precisi, che vadano in questa direzione, ma che invece denotano un silenzio assordante in questo senso».
(re.aostanews.it)