Cantine aperte Valle d’Aosta: settore in crescita, 2 milioni di bottiglie Doc
Una superficie vitata di circa 500 ettari, 400 dei quali coltivati, circa 2 milioni di bottiglie Doc, frutto del lavoro di 55 aziende, 6 cantine cooperative alle quali si sommano cantine private e l’Institut Agricole Régional.
Un settore in crescita quello della viticoltura valdostana, fotografato nel giorno di Cantine aperte, l’evento organizzato in tutta Italia dal Movimento turismo del vino.
In Valle d’Aosta cantine aperte si è svolto ieri, domenica 26 maggio. Hanno aderito 7 cantine: La Source (Saint-Pierre), Institut agricole régional (Aosta), Maison agricole D&D (Aosta), Azienda Dino Bonin (Arnad), Cooperativa La Kiuva (Arnad), Cave Cooperative de Donnas e Château Vieux (Pont-Saint-Martin). Il successo di pubblico è stato buono.
L’analisi
«Dopo due anni caldi e molto secchi le vigne avevano davvero bisogno di tanta acqua che riuscisse a bagnare in profondità e accumulare le scorte necessarie per l’inverno – spiega Stefano Celi, referente in Valle d’Aosta del Movimento turismo del vino -. Questa primavera tardiva non era forse prevista ma non ci preoccupa un eventuale ritardo nella vendemmia. Ci spaventa molto di più la siccità perché è fonte di stress per il vigneto. Non ci spaventa neppure il caldo. Il cambiamento climatico è in atto da tempo e senza voler fare filosofia spicciola, prenderemo ciò che arriva, migliorando la nostra capacità di adattarci».
Il servizio completo con interviste e fotografie dalle 7 cantine è pubblicato su Gazzetta Matin oggi in edicola e in e-edition su www.gazzettamatin.com.
(re.aostanews.it)