Aborto: le associazioni del Terzo settore restano fuori dai consultori
Con un coup de théâtre la Lega VdA presenta 60 risoluzioni per sottolineare una forzatura al regolamento consiliare; dopo l'illustrazione della sesta decide per il ritiro
Aborto: le associazioni del Terzo settore restano fuori dai consultori.
«Chiediamo all’aula di fare un approfondimento sulla legge 194». Esordisce così in aula il capogruppo della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin che presenta, con l’intenzione di illustrarle, 60 risoluzioni. In breve queste impegnano il governo regionale a dare lettura di tutti gli articoli della legge 194. Tiene inchiodata l’aula per un’ora e mezza, snocciolandone una mezza dozzina e poi le ritira. Per protesta hanno abbandonato l’aula le due consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli.
Colpo di scena
Il coup de théâtre giunge nel primo pomeriggio per sottolineare la forzatura del regolamento ovvero l’iscrizione dell’ultimo minuto di una risoluzione di maggioranza, approvata con 19 voti a favore, 7 astensioni e la non partecipazione al voto del gruppo Lega VdA, attinente a una mozione del gruppo Progetto civico progressista riguardante l’organizzazione dei servizi dei consultori per l’interruzione volontaria di gravidanza.
La risoluzione
Il testo impegna il Governo regionale a mantenere l’attuale assetto organizzativo dei servizi dei consultori, che non prevede il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità.
Mozione respinta
Contestualmente è stata respinta la mozione del gruppo Pcp che invitava il Governo regionale a non avvalersi di soggetti del Terzo settore con qualificata esperienza nel sostegno alla maternità nell’organizzare i servizi dei consultori a cui le donne si rivolgono per ottenere il certificato medico necessario per l’interruzione volontaria di gravidanza.
(da.ch.)