La tempesta solare in atto regala un’insolita “aurora boreale” ai i cieli della Valle d’Aosta
Lo spettacolo è stato visibile questa notte in alta quota, ma anche da Aosta, per gli occhi più esperti. Le incredibili immagini!
Lo spettacolare fenomeno celeste che è stato possibile osservare dai giganti della Valle d’Aosta già a partire dalle 22 di venerdì 10 maggio, ma anche da Aosta in alcuni casi, è un’insolita aurora boreale alle nostre latitudini.
Aurora boreale in Valle d’Aosta?
L’incredibile spettacolo, molto più probabilmente il risultato del fenomeno “Sar” o “Steve”, è causato dalla tempesta solare in atto, la più intensa dell’ultimo ventennio (classificata al momento come G4 – ovvero come tempesta geomagnetica grave).
Ampi squarci di luce rosso-violacea hanno illuminato la notte e sono stati visibili dal Cervino fino al Monte Bianco.
SAR e STEVE
Il fenomeno dei SAR e di STEVE sono entrambi risultati di interazioni tra il vento solare e il campo magnetico terrestre, ma con caratteristiche diverse.
I SAR, o “archi rossi aurorali stabili”, sono associati alle tempeste geomagnetiche e si manifestano come archi di luce rossa, causati dall’energia termica che si disperde nell’atmosfera superiore terrestre in seguito all’impatto delle particelle solari con il campo magnetico della terra.
D’altra parte, STEVE, o “Strong Thermal Emissione Velocity Enhancement”, è un fascio di luce viola scoperto recentemente e ancora poco compreso, ma si ritiene che sia legato all’interazione del vento solare con il campo magnetico terrestre, con flussi di gas caldi che causano bagliori viola ad alta velocità.
Qualunque sia l’origine del fenomeno, i social network sono stati inondati da decine e decine di foto pubblicate dai cittadini, incantati dallo spettacolo offerto dal cielo.
Il fenomeno, secondo gli esperti, potrebbe persistere per tutto il fine settimana.
Nel video le immagini mozzafiato di questa notte, riprese dalle webcam di Zermatt Matterhorn, dalle pagine Instagram di Meteo Valle d’Aosta, dalle lenti del professor Guido Cossard e Stefano Farace.
(ar.pa)