Il gruppo Bil dell’Isiltep di Verrès porta la scuola di don Milani all’auditorium di Pont-Saint-Martin
Lo spettacolo "Un'altra scuola possibile", in viaggio con don Milani dalla scuola di Barbiana all'Isiltep di Verrès, in scena venerdì 10 maggio alle 21
È ispirato al lavoro di don Lorenzo Milani il nuovo spettacolo del gruppo teatrale Bil dell’Isiltep di Verrès.
Lo spettacolo, Un’altra scuola è possibile – In viaggio con Don Milani dalla scuola di Barbiana all’Isiltep di Verrès andrà in scena venerdì 10 maggio alle 21, sul palco dell’Auditorium di Pont-Saint-Martin.
Il gruppo Bil
Il gruppo Bil (Benessere interno lordo), nasce all’interno dell’Istituzione scolastica verreziese occupandosi di attività ricreative pomeridiane, libere, con l’obiettivo di migliorare, appunto il “Benessere interno lordo” di tutta la comunità scolastica.
Durante le attività pomeridiane di questo anno scolastico i ragazzi hanno preso spunto dalle opere di don Lorenzo Milani per realizzare lo spettacolo finale.
Un’altra scuola è possibile
La pièce, scritta a più mani dagli studenti, è frutto di un percorso che, partendo dalla lettura di alcuni brani dell’opera di don Milani, tra cui Lettera a una professoressa e Lettera ai giudici, è giunta a una riflessione sul valore della scuola nel mondo attuale e sulle critiche, le incoerenze, le aspettative e i sogni dei ragazzi che la vivono nella quotidianità come luogo di confronto e di crescita.
«La figura di don Lorenzo Milani, autore di Lettera a una professoressa nel 1967, ci porterà alla scoperta di una scuola, che forse è cambiata, o forse no» si legge nella presentazione dello spettacolo.
«Cosa c’è di diverso? E cosa c’è di uguale, rispetto alla scuola della metà del ‘900? Siamo arrivati a un modello perfetto oppure abbiamo ancora tanto su cui lavorare?»
Sono le riflessioni sulle quali hanno lavorato gli studenti che porteranno il pubblico in un viaggio, in un esperimento, attraverso letture, parti recitate e balli che coinvolgeranno barmen, professori, giocatori di tsan, secchioni, balbuzienti, musicisti, latinisti…
«Perché la scuola non è luogo di omologazione, bensì un abbraccio di differenze».
Ingresso libero.
(re.aostanews.it)