Lutto: è morto Vittorio Padovani, fondatore della storica carrozzeria di Aosta
Lutto: è morto Vittorio Padovani, fondatore della carrozzeria di Aosta.
Una vera e propria istituzione del mondo dell’auto, e in particolare della carrozzeria, partito da Bologna per lavoro e approdato ad Aosta, dove è entrato nella storia della città per la sua grande abilità imprenditoriale, ma anche per aver dato alla luce uno dei più grandi cestisti che la nostra regione abbia conosciuto, Roberto, uno dei due figli.
Servirebbero fiumi di parole per ricordare Vittorio Padovani, storico carrozziere, nato il 9 novembre 1935 a Bondendo, mancato tra sabato e domenica scorsi.
I funerali si svolgeranno martedì 30 aprile alle 10 nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans, da dove poi si proseguirà verso il tempio crematorio.
Da Bologna alla Valle d’Aosta
Il futuro fondatore della Carrozzeria Padovani iniziò a lavorare tra il 1947 e il 1948 in un’azienda bolognese, la Officine Oliviero Grazia, dove imparò i primi rudimenti del mestiere di carrozziere, operando su auto costruite in maniera quasi artigianale. Ma per Vittorio questo non era abbastanza, tanto che alla fine degli anni ’50 si specializzò nella realizzazione di veicoli particolari, quali ambulanze, auto pubblicitarie e carri funebri. Tutta esperienza, che agli albori degli anni ’60 lo portò a lavorare in proprio, in un locale affittato nei pressi della propria abitazione bolognese, condivisa con l’adorata moglie Marisa, la quale, nel 1963, gli regalò il primo figlio, Roberto.
La fama di Vittorio crebbe, così come la sua maestria, tanto che nel 1965 un’importante concessionaria Fiat lo chiamò per aprire una carrozzeria in Valle d’Aosta. Vittorio partì armi e bagagli, sempre ben supportato dalla moglie, verso quella che sarebbe diventata la sua seconda patria, avviando l’attività da lavoratore indipendente, ma, soprattutto, la sua strada verso il gotha dell’autoriparazione rossonera.
Nel 1966 arrivò il secondo figlio, Gianni, poi, nel 1974, la definitiva svolta, con la coronazione di un sogno e l’apertura della Carrozzeria Padovani. Il tutto, fino al 1993, quando all’età di 58 anni Vittorio decise di farsi da parte, lasciando tutto nelle mani di Roberto e Gianni (poi mancato improvvisamente a 38 anni), che continuarono a portare avanti il celeberrimo nome dell’attività, sfornando peraltro esperti a getto continuo, tanti dei quali poi messisi in proprio.
Cavaliere della Repubblica
Nel 2013, l’ultimo grande riconoscimento, con la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana.
Vittorio Padovani non era solo lavoro e famiglia. Con un passato da portiere a Ferrara, era anche un grande appassionato di sport, tanto da risultare presenza fissa sugli spalti delle partite dell’Anpi Elter, di cui è stato a lungo dirigente. Poi, trascinato dai due figli, l’amore per la pallacanestro rossonera, che a Vittorio deve davvero tantissimo. In primis per aver regalato lo storico capitano “Pado”, poi per aver ricoperto anche la carica di presidente della gloriosa Pallacanestro La Vallée targata Gagliardi, negli anni del passaggio dalla Promozione alla serie C.
Un grande personaggio
«Mio padre è stato un grande personaggio, un uomo diritto, che si è costruito assieme a mia madre un’azienda partendo da zero – aveva raccontato Roberto in una passata intervista -. Per giunta, in un territorio almeno all’inizio ostile: lascio immaginare la Valle d’Aosta dei primi anni Sessanta per dei bolognesi. Noi, in famiglia, abbiamo cresciuto uno spirito corporativo forte e ci siamo sempre sentiti parte dell’attività di mio padre, con un grande senso di appartenenza al nostro marchio. E da sempre in Valle siamo identificati come carrozzieri. Sono stato sempre molto fiero del mio cognome e dell’attività del mio babbo».
Nel 1993, come detto, Vittorio lasciò. «Scelte, decisioni e attività lavorative e finanziarie dipendevano esclusivamente da me – ancora Roberto -. Pochi imprenditori hanno il coraggio di mollare quello che hanno creato e lasciarlo totalmente nelle mani del figlio. Fu un atto di grande fiducia».
Vittorio Padovani lascia la moglie Marisa, il figlio Roberto con Elena, la nuora Claudia e i nipoti Luca, Federica e Francesca.
(Alessandro Bianchet)