Saison culturelle, giù il sipario con circa 23 mila presenze
L'intervista con Alessia Favre, dirigente della struttura attività culturali che organizza la Saison culturelle
Mentre arrivano i dati, non ancora del tutto ufficiali, della Saison culturelle 2023/2024, proponiamo l’intervista alla dirigente della struttura Attività culturali, Alessia Favre, uscita sul numero di lunedì di Gazzetta Matin.
I numeri dell’assessorato
In una nota l’assessore ai Beni e attività culturali esprime soddisfazione per i risultati attesi.
I dati delle presenze parziali dell’edizione 2023/2024 sono in linea con gli anni precedenti: gli spettatori complessivi sono stati circa 23.000, 14.152 presenze sezione Spectacle, 714 presenze sezione Littérature, 6282 ad oggi sezione Cinéma, 931 matinée per le scuole, con un’importante conferma di abbonamenti nelle varie sezioni.
L’intervista alla dirigente Alessia Favre
La dirigente Alessia Favre
Non ha fatto in tempo a calare il sipario, con l’ultimo emozionante spettacolo della sezione Spéctacles con Umberto Orsini nei panni di Ivan Karamazov, giovedì 18 aprile, che la macchina della Saison culturelle si è già messa in moto, il giorno seguente pensando alla prossima edizione.
Mentre la Saison cinéma prosegue fino al 7 e 8 maggio con la sua programmazione bisettimanale, Spéctacles e Littérature vanno in archivio e Alessia Favre, dirigente delle Attività culturali dell’assessorato regionale, alla sua prima Saison, può iniziare a tirare un sospiro di sollievo e a tracciare un bilancio.
«È andata bene. Questa prima Saison culturelle con gestione ibrida in parte in capo alla struttura e in parte affidata alla Imarts, ha funzionato bene sia in termini di biglietti e abbonamenti, sia, soprattutto per gradimento del pubblico» commenta Favre.
«Anche gli spettacoli per i quali non ambivamo a un teatro pieno hanno avuto un buon riscontro».
I numeri della Saison
La sezione Spéctacles contava 41 serate, 32 organizzate dalla Imarts -che quest’anno si è aggiudicata l’appalto per l’organizzazione della stagione culturale valdostana tra mille polemiche- e 8 in capo alla struttura regionale, oltre all’ouverture con Emma al Palais di Saint-Vincent.
Sono andati esauriti Emma, Will We Rock You, Elio e le storie tese, Pfm, Chicos Mambo, Lopez e Solenghi, Black Blues Brothers, Ron, Stefano Bollani Danish Trio, Delirio a due («un vero e proprio delirio di persone con il teatro che è strabordato») e Maurizio Lastrico.
«In queste serate abbiamo avuto il teatro stra pieno – dice Favre -, altre serate attorno alle 450 presenze sono state quelle con Federico Buffa, The Swingles, Simone Cristicchi e Amara e lo Schiaccianoci».
Dall’altra parte ci sono stati spettacoli che hanno visto pochi spettatori come il concerto di musica classica del duo Baù-Buccarella, «iper ricercato nei contenuti, con un programma e una musica di nicchia» e l’altra serata di musica classica con Alessandro Quarta (234 presenze).
Discorso a parte per il teatro francese, «che ha un pubblico tutto suo» spiega la dirigente. Le Songe ha registrato 131 spettatori, Au Scalpel 116, grande successo invece per la Soirée Ionesco del Théâtre de la Huchette, nell’ambito delle Journées de la Francophonie con 312 spettatori.
«In totale, compresa l’ouverture con Emma abbiamo avuto oltre 14 mila presenze per la sezione Spéctacles – snocciola Favre -, calcolando anche le sezione Littérature e Cinéma, parziale, siamo oltre le 22.500 presenze. Numeri che ci rassicurano sul gradimento della proposta e sul lavoro che stiamo facendo, abbiamo esorcizzato le paure che, non lo nascondo, c’erano a inizio stagione».
Conferma del Cinéma e crescita della Littérature
Saison Littérature: sul palco dello Splendor di Aosta Christian Diémoz e Dario Fabbri
Numeri che consentono di fare valutazioni in vista della prossima stagione alla quale la struttura sta già lavorando.
Dalla Saison Cinéma arrivano importanti rassicurazioni: «quando mancano ancora otto proiezioni possiamo dire che siamo in linea con i numeri dello scorso anno nonostante il periodo di difficoltà che il settore sta attraversando – spiega -. Alexine Dayné ha costruito una programmazione di altissimo livello, e la scelta di mantenere le proiezioni anche durante le festività natalizie è stata corretta. Tra i film più visti, fino a qui, Il cielo sopra Berlino e Oppenheimer».
Bene anche la Littérature «per la quale avevamo costruito un micro calendario con due sottosezioni una più dedicata all’attualità e all’approfondimento giornalistico e una alla scoperta degli autori. Incontri seguiti da un pubblico interessato e molto colto».
Cresce la partecipazione delle scuole
Alle scuole quest’anno sono state proposte quattro matinée di cinema con 674 spettatori e uno spettacolo di teatro francese contemporaneo in occasione della Giornata della Memoria con 257 studenti. Agli spettacoli serali hanno partecipato 760 persone per un totale di circa 1.700 tra allievi e insegnanti.
«Va fatta una riflessione sulla partecipazione delle scuole, l’orario serale non aiuta, soprattutto le scuole fuori città, stiamo lavorando in quella direzione».
Grandi preoccupazioni e altrettante gratificazioni
Infine per Alessia Favre è anche occasione per tracciare un bilancio personale sulla prima stagione del nuovo corso della Saison, la prima sotto la sua guida.
«La mia prima Saison l’ho vissuta sicuramente con grandi preoccupazioni. Sono arrivata alla struttura Attività culturali nel momento dell’assegnazione con grandi pressioni e polemiche per quello che sarebbe stato il futuro della stagione culturale. Devo dire che questa squadra ibrida, che comprende, Regione, Imarts, Dreamlights, Ver.pul, Decima 1948, ha funzionato e il meccanismo è rodato» dice Favre.
«Spero che la qualità della programmazione e il gradimento del pubblico abbiano messo a tacere le polemiche. L’importante è che la comunità possa contare su una programmazione di livello».
«In questi mesi ho potuto constatare direttamente come la cultura valdostana abbia protagonisti di alto livello, sia quelli coinvolti in questa stagione, sia quelli al di fuori e mi sento molto gratificata di esserne parte e di potermi adoperare perché chi sceglie di vivere di cultura possa farlo».
La prossima Saison
Adesso è già tempo di lavorare all’edizione 2024/2025.
«Rispetteremo la programmazione sul periodo novembre/aprile, ma quest’anno possiamo lavorare con meno affanno e potremo fare la dovuta promozione già a ottobre per facilitare la vendita di biglietti e abbonamenti».
Abbonamenti su quali occorre fare una riflessione. «Siamo fermi sugli stessi prezzi da diverso tempo. L’obiettivo dell’amministrazione non è fare cassa con la Saison, ma rendere accessibile la cultura alla comunità, ma la cultura non va svilita».
(erika david)