Svastiche a scuola, la Lega interroga: «esiste una minaccia sovversiva di stampo nazifascista?»
Svastiche a scuola, la Lega interroga: «esiste una minaccia sovversiva di stampo nazifascista?»
Il consigliere leghista Simone Perron ha chiesto conto in una interpellanza degli episodi avvenuti in alcune scuole valdostane e delle misure di contrasto ad atteggiamenti nazifascisti.
È di una decina di giorni fa la notizia della svastica disegnata su una lavagna di un’aula comune, altre sulle pareti e sui banchi della scuola media di Saint-Vincent. Episodi a cui seguono altri, danni o fotografie che rimbalzano nei telefoni degli studenti e poi anche in quelli degli adulti. Ma anche immagini modificate di professori vestiti come Hitler, o comunque presi in giro con l’uso di app.
La richiesta
Si chiede il gruppo leghista: «rappresentano davvero la spia di una seria minaccia sovversiva di stampo nazifascista? Vi sono dei collegamenti tra questi fatti e altre iniziative di gruppi politici o culturali specifici, come la conferenza del filosofo Julius Evola (consideerato filoso estremista) a Gressoney-La-Trinité o il campo estivo dell’associazione Stay Behind a Pré-Saint-Didier?».
La risposta
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha risposto che «l’amministrazione regionale, non avendo nessuna particolare competenza in questo ambito, non ha conoscenza diretta di dati o rilevanze che ci siano in Valle d’Aosta minacce sovversive di stampo ideologico. Per quanto riguarda gli episodi nelle scuole, per il Presidente si tratta di fenomeni sicuramente da non banalizzare, conseguenze dei tempi in cui viviamo e degli attuali mezzi e modi di comunicazione di massa, oltre che, forse, di un certo lassismo nei confronti di espressioni che per lungo tempo sono state tollerate, perché limitate a pochi “nostalgici”, in un Paese dove probabilmente più che in altri Stati non si riesce mai a fare il conto con il passato o a far rispettare le leggi che pure esistono».
Riguardo agli intendimenti per contrastare questi fenomeni, il Presidente ha detto che«bisognerebbe abbassare i toni, incominciando dalla discussione politica che deve fare attenzione ai messaggi che trasmette, evitando sempre connotazioni razziste, sessiste o comunque prevaricatorie. Quindi, l’unica e la più importante azione da mettere in campo non può che essere quella dell’educazione e dell’informazione. Un compito, ha detto, tanto più difficile quanto più si perdono i testimoni diretti di quel periodo e non si riesce ad “arrivare” proprio a quella fascia di popolazione che si trova in un momento particolare dello sviluppo, particolarmente esposta a esempi non corretti che però possono risultare affascinanti».
La replica
Il gruppo Lega VdA ha condiviso le parole del Presidente, rilevando che «è la narrazione che viene fatta di queste tematiche a essere distorta. Chi lavora con gli adolescenti, ha detto, sa che vivono un’età particolare, che fanno stupidaggini, ed è sbagliato buttare benzina sul fuoco. Nella scuola occorre ripristinare il rispetto per gli insegnanti, l’insegnamento della disciplina, delle regole e dell’autodisciplina. Per il gruppo vale l’invito ad abbassare i toni: tutti devono farlo utilizzando il buon senso e la razionalità».