Ludovico Crétier, Eleusi, si racconta: «Balan un genio, la mia ispirazione»
Incontro con Eleusi, giovane illustratore di Montjovet che ha firmato collaborazioni a livello nazionale con Linkiesta Etc, Ciao Discoteca Italiana e Maciste Dischi
Sposa la musica con l’illustrazione Eleusi, Ludovico Cretier, giovane illustratore valdostano.
Tra gli ultimi lavori di Eleusi la “figu”, Occhi grigi, nell’ultimo disco di Fulminacci, e il poster Crêuza de Mä di Fabrizio De Andrè nella bacheca di Ciao! Discoteca Italiana.
Il cantautore romano nel suo ultimo lavoro per la casa discografica Maciste dischi, ha realizzato un piccolo album di figurine con illustrazioni di diversi artisti, tra questi, coinvolto dal grafico Massimo Dubbini, anche il valdostano Ludovico Cretier, in arte Eleusi.
La conferenza di Desandré e la nascita di Eleusi
Classe 2002, di Montjovet, Ludovico studia illustrazione allo Ied di Torino, con una borsa di studio. Il suo nome è iniziato a circolare nel 2019, quando, ancora al liceo artistico, aveva disegnato e autoprodotto il fumetto Tre giorni, una brevissima storia da more, stampato in cinquanta copie numerate a mano e autografate.
«Eleusi è il nome di una città vicino ad Atene, l’ho sentito citare in una conferenza che Andrea Désandré (storico e insegnante al liceo artistico, ndr) aveva tenuto al Museo archeologico. Andrea Désandré e Luca Galvani, in arte Attila Schwanz disegnatore eccezionale, miei insegnanti al liceo artistico, mi hanno settato la testa in maniera davvero forte» racconta il giovane illustratore.
Da quel primo fumetto di matite ne ha consumate parecchie Eleusi.
Il presente
Tra le ultime collaborazioni, appunto, la tavola per l’album di Fulminacci esposta al Book Pride di Milano insieme a tutte le altre illustrazioni, e il lavoro per Linkiesta Etc, la rivista di lifestyle, per cui Ludovico ha illustrato un articolo sul sogno nella storia del cinema.
«In qualche modo Giovanni Cavalleri, grafico, art director e docente allo Ied, è venuto a sapere della mia esistenza, mi ha contattato su Instagram e mi ha proposto di illustrare per Linkiesta, per me questo è un vero salto di qualità».
Prima tanti lavori per etichette indipendenti disegnando copertine di musicassette, cd, vinili, ma anche t-shirt e l’originale sciarpa realizzata insieme a Pierre Brunet “10 consigli sull’utilizzo non troppo convenzionale di una sciarpa”.
«L’abbiamo chiamata così perché sarebbe uscita a fine inverno e allora abbiamo pensato a come poterla utilizzare in altri modi» spiega.
«Faccio cose molto diverse tra loro, cerco di abituare il pubblico alla complessità, tendenzialmente più si cresce e più si cerca di semplificare il messaggio, ma questo porta a un’uniformità del codice visivo. Quello che sto cercando di fare io è una cultura visiva a 360 gradi che non mi precluda nessuna strada».
Eleusi è anche un quarto di Telelefante, il collettivo nato insieme ad altri giovani artisti valdostani (Greta Valente, Rya Zenoy, Norman Gontier) che ha pubblicato recentemente la fanzine La costruzione di un igloo, (stampa risograph in due colori) e che sta lavorando alla nuova pubblicazione, Siderale, in uscita a maggio.
«Abbiamo riunito 15 nomi dell’illustrazione e della fotografia contemporanea, ci sarà anche un articolo su Franco Balan di Anna Ugliano, con la pubblicazione di due inediti, e un’intervista a Louis Oreiller».
Balan per Eleusi è vera fonte di ispirazione: «è stato ed è tuttora un gigante, un esempio. Uno che ha saputo guardare oltre, a me dispiace che questa eredità non l’abbia colta nessuno nell’atteggiamento, nella mentalità».
Il futuro
Un obiettivo, un sogno?
«Uscito dal liceo sul mio sketchbook avevo fatto una lista con i miei obiettivi lavorativi e tra questi c’era “lavorare per Ciao Discoteca Italiana”, e l’ho fatto. Ho fatto il poster di Crêuza de mä, di De Andrè uscito proprio in questi giorni».
«Mi piacerebbe tantissimo lavorare per il francese Studio Fidèle che fa libri incredibili, è raro trovare in Italia qualcuno che fa qualcosa del genere, oppure Coloroma, di Berlino».
Ma c’è un altro sogno.
«Spero di fare l’illustratore, ma mi piacerebbe molto insegnare. Da studente deluso so l’importanza di avere qualcuno che abbia preso tot porte in faccia, saper dire quello che non sono riusciti a dire a me. Molti insegnanti imparano da tutorial su YouTube e io non me la sento di dare in mano la questione grafica a persone così».
(erika david)