Incidente sul lavoro, tre patteggiamenti per la morte di Salvatore Esposito
L'operaio di Nus, vittima di un incidente sul lavoro, era stato schiacciato dalla rampa di un semirimorchio a Chambave nel marzo 2022
È finito con tre patteggiamenti a otto mesi di reclusione, con pena sospesa, il procedimento penale per la morte di Salvatore Esposito, vittima di un incidente sul lavoro.
L’incidente risale al mese di marzo 2022 Salvatore Esposito, 60 anni di Nus, si trovava vicino al semirimorchio sul quale avrebbe dovuto essere caricata una pala meccanica, quando è stato travolto da una delle due rampe del rimorchio.
All’origine dell’incidente un guasto, probabilmente provocato dal cedimento del punto di ancoraggio di un pistone idraulico della rampa.
Salvatore Esposito perse la vita poco dopo il trasferimento d’urgenza in ospedale.
L’esito del procedimento
Imputati per omicidio colposo Carmela Anna Esposito, sorella della vittima, Simone Vona e Daniela Vona, amministratori della Nuova Engeco, per la quale lavorava l’operaio.
Il pm Francesco Pizzato per l’accusa sosteneva la mancata valutazione del rischio e alla mancata formazione del lavoratore, che non era dipendente dell’azienda.
I tre imputati erano difesi dagli avvocati Enrico Scolari e Marianna Sereno.
Il 21 marzo, come ricorda l’Ansa, il giudice monocratico del tribunale di Aosta aveva condannato a otto mesi di reclusione Franco De Filippi, di 81 anni, di Carrù (Cuneo), amministratore della società del cuneese che costruì il semirimorchio.
Difeso dall’avvocato Mario Vittorio Bruno, era accusato di omicidio colposo perché secondo la procura di Aosta aveva messo in commercio un veicolo affetto da vizi di costruzione.
(re.aostanews.it)