Aosta, 500 firme contro il servizio mensa: bambini a digiuno spreco alimentare
Dalla Lexert, alla Martinet, dalla Saint-Roch all’Einaudi fino a Ramires, Ponte di Pietra, Antica Vetreria e Ponte di Pietra:nuova protesta dei genitori dei bambini delle scuole di Aosta che usufruiscono del servizio mensa scolastica.
Sono circa 500 le firme raccolte per segnalare ancora una volta che il servizio mensa del comune di Aosta, in appalto alla società Vivenda, continua a non soddisfare gli utenti.
La lettera
I genitori con in una lettera indirizzata al governo e consiglio cittadino, al consiglio regionale e ai giornali intendono “riportare l’attenzione su criticità già note che non hanno oggi ancora trovato adeguata soluzione – si legge nella lettera -.Tali criticità riguardano molti aspetti della gestione, dall’assistenza alla qualità dei pasti e al loro trasporto, ma in modo particolare ci preme qui segnalare la scelta e la realizzazione del menu che, indipendentemente da qualsiasi considerazione di ordine nutrizionale, hanno un unico esito: l’allarmante e sistematico digiuno dei bambini, con il conseguente preoccupante e diseducativo spreco alimentare. Da molti mesi i genitori lamentano che i bambini non mangiano, affermazione confermata da alcuni insegnanti e assistenti e suffragata dai questionari dei genitori che hanno assistito al pasto. I soli alimenti graditi ai bambini sono al momento pane e frutta. Le famiglie sono costrette a prendere i figli alle 12.15 o in alternativa a richiedere la dieta in bianco, unico mezzo per ottenere un piatto semplice”.
I firmatari sottolineano come “scopo ultimo di un servizio di mensa scolastica è nutrire i bambini in vista delle attività didattiche del pomeriggio e, in tal senso, è necessario qui prendere atto di un fallimento radicale e cercare una mediazione che tenga presente, oltre all’equilibrio dei nutrienti ,l’appetibilità dei prodotti e la loro tollerabilità da parte di bambini della scuola dell’infanzia e primaria, così come di ragazzi della scuola secondaria di I grado. Siamo consapevoli della necessità di un’educazione alimentare, ma siamo altrettanto sicuri che questa non passi attraverso lo spreco al quale i bambini assistono ogni giorno nell’impotenza degli adulti presenti”.
Un servizio fondamentale
I genitori ricordano che il servizio mensa “è fondamentale per molte famiglie e che gli utenti finali hanno il diritto di essere presi in considerazione: il digiuno sistematico di gran parte dei bambini presenti non è accettabile e richiede una razionale revisione del menu e della sua preparazione. Al momento è stato inviato alle famiglie un questionario di gradimento del quale non si hanno riscontri: per molti di noi questo è l’ennesimo tentativo di fare sentire la propria voce al quale non è corrisposto nessun reale cambiamento”.
I firmatari intendono “per l’ennesima volta, cercare di sollecitare nell’amministrazione comunale un’attenzione alle esigenze reali delle famiglie che non possono essere oggetto di una propagandata “educazione alimentare” che non è il fine ultimo di un servizio essenziale quale la mensa scolastica”.
La replica dell’assessore
A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore all’Istruzione del Comune di Aosta, Samuele Tedesco.
«Non ci siamo mai sottratti rispetto al riconoscimento delle criticità nel servizio della mensa scolastica, distinguendo, però, sempre tra gli aspetti amministrativi e quelli di natura politica – spiega a Gazzetta Matin Tedesco -. Dal punto di vista amministrativo gli uffici hanno gestito bene le procedure rispetto agli inadempimenti che la ditta che gestisce il servizio ha palesato, e questo è stato anche testimoniato dagli organismi preposti al controllo dell’esecuzione del contratto. Dal canto suo, la parte politica non interferisce in alcun modo con le procedure di aggiudicazione e di esecuzione di un contratto pubblico, ma governa dei processi, ed è quanto abbiamo fatto a partire dal gennaio 2023, dalle prime contestazioni sul servizio di mensa scolastica, sino a oggi. Si tratta di un percorso continuo, partecipativo che coinvolge i genitori, l’Azienda Usl della Valle d’Aosta e i dirigenti delle Istituzioni scolastiche per immaginare un nuovo appalto».
Samuele Tedesco va oltre, ricordando anche alcune iniziative poste in essere per ovviare ai disagi.
«A tale proposito nel mese di gennaio abbiamo promosso il questionario online “Nella mensa che vorrei”, rivolto alle famiglie per chiedere loro, magari coinvolgendo i piccoli utenti del servizio, come immaginare la mensa del futuro, a partire da elementi di gradimento più personali su alcune pietanze, ma anche più strutturali come i centri estivi e altri servizi che l’appalto integrato dei servizi scolastici offre – conclude l’assessore comunale -. A partire da questi elementi sono state individuate nuove linee guida che la Giunta ha approvato nello scorso mese di marzo, e che hanno condotto a pensare oggi a un nuovo appalto che partirà dal prossimo mese di settembre».
(re.aostanews.it)