Pcp: sull’ampliamento dell’ospedale confermate perplessità e criticità
Pcp: sul nuovo ospedale confermate perplessità e criticità.
Lo sostengono le consigliere del gruppo Progetto civico progressista Erika Guichardaz e Chiara Minelli all’indomani delle dichiarazioni rilasciata dal presidente della quinta Commissione, Andrea Padovani, che nel comunicato stampa relativo all’audizione del 10 aprile 2024 sui lavori dell’ampliamento dell’ospedale Parini, ha evidenziato come «il programma dei lavori ha avuto un nuovo impulso a seguito della risoluzione del Consiglio regionale approvata a maggio 2021».
Le critiche
«Votando quella risoluzione i Consiglieri Padovani, Bertin, Malacrinò, Jean-Pierre Guichardaz e Cretier hanno dato avvio all’opera che, anche dopo l’audizione di ieri, si conferma essere un accrocco che porterà alla realizzazione di una nuova area megalitica e del pezzo di ospedale per acuti, ma non alla realizzazione del presidio unico che non vedrà la sua conclusione nemmeno con le fasi quattro e cinque – evidenziano le due consigliere -. Non serve mettere la parola “nuovo” davanti al pezzo di ampliamento che si prevede di realizzare, perché quel nuovo edificio è solo un pezzo dell’intero ospedale che per funzionare ha bisogno del vecchio Parini, del vecchio Beauregard, del futuro polo materno-infantile e della nuova ala dedicata alla psichiatria».
«Quello che è emerso chiaramente dall’audizione di ieri – proseguono – è che, forse nel 2029, vedremo sorgere un nuovo pezzo di ospedale collegato ad una struttura quasi centenaria attraverso corridoi e sotterranei, spostare l’accesso al Pronto soccorso sulla “poco trafficata” via Roma, realizzare una superficie eliportuale in cui si potranno effettuare non più di un accesso/giorno, ma vigilata 24h su 24, sdoppiare le radiologie tra edificio nuovo e vecchio. Il tutto con un cantiere molto rumoroso che durerà almeno 42 mesi, una spesa di 201 milioni di euro a cui aggiungere tutte le altre opere delle successive fasi 4 e 5, non ancora contabilizzate».
E concludono: «Ribadiamo tutte le critiche sino ad oggi formulate circa la scelta di dar corso all’attuale progetto, senza un preventivo confronto con altre soluzioni, convinte che su tale miope scelta – insieme ad altre assai discutibili – e sulle sue conseguenze, sia stato coerente dare le dimissioni dalle cariche di presidente della quinta Commissione e assessora».
(re.aostanews.it)