Omicidio La Salle: contestata la premeditazione al 21enne arrestato
Il delitto avvenuto verosimilmente tra il 26 e il 27 marzo
Gli inquirenti contestano le aggravanti della premeditazione e del vincolo del rapporto affettivo a Teima Sohaib, il 21enne arrestato in Francia, «gravemente indiziato» dell’omicidio di Auriane Nathalie Laisne, la 22enne trovata senza vita venerdì scorso nella cappella di Equilivaz, a La Salle. Il delitto sarebbe avvenuto tra il 26 e il 27 marzo. Gli investigatori attendono la relazione completa del dottor Roberto Testi, il medico legale che ha effettuato l’autopsia.
Contestata la premeditazione
La contestazione – spiegano procura e carabinieri in conferenza stampa – è provvisoria e l’indagine è ancora in corso.
Per l’ufficio inquirente di via Ollietti, gli elementi emersi portano all’ipotesi del femminicidio.
Dal momento che l’indagato è sottoposto a un procedimento anche in Francia, l’iter per l’estradizione potrebbe non essere breve.
Secondo quanto riporta Le Dauphine Libéré, oggi comparirà Temia Sohaib comparirà in Francia davanti al giudice. Le autorità chiederanno la revoca del «controllo giudiziario».
L’arrivo in Valle d’Aosta
Le indagini hanno consentito di datare l’arrivo dei due in Italia al 25 marzo. Il dato emerge da un controllo effettuato su un autobus al confine di stato con la Francia.
Il delitto sarebbe stato commesso tra il 26 e il 27 marzo, con Sohaib che avrebbe lasciato l’Italia subito dopo. La sua fuga è finita a Lione, ieri sera, quando è stato tratto in arresto dalla Gendarmerie.
L’indagine (coordinata dal procuratore facente funzioni Luca Ceccanti e dal sostituto Manlio D’Ambrosi) dovrà ricostruire anche i movimenti dei due in Valle d’Aosta. In particolare, su dove abbiano pernottato. Quel che è certo è che non si sono mossi con mezzi propri, ma sfruttando il trasporto pubblico o piattaforme come BlaBlaCar. Non c’entra nulla, quindi, il furgone rosso segnalato da alcuni residenti.
Il ritrovamento del corpo a La Salle e le indagini
Il corpo, come è noto, è stato ritrovato venerdì 5 aprile, nel primo pomeriggio. Chi l’ha rinvenuto, subito pensava che dormisse.
In effetti, l’assassino si è preoccupato di porla in posizione fetale, con una pietra appoggiata sulla schiena. Cellulare e documenti sono stati fatti sparire, non erano sul corpo di Auriane Nathalie Laisne. Azioni che fanno pensare anche alla volontà di rendere più difficile il compito dei detective di identificarla, una volta scoperto il corpo.
Tutto, allo stato attuale, lascia pensare che il delitto sia avvenuto all’interno della cappella diroccata.
Incrociando dati e testimonianze, i militari sono presto riusciti a identificarla. Quindi è partita la caccia al ragazzo che era con lei.
Da quanto emerso, i due avevano una relazione che durava da alcuni anni. Oltre al procedimento in Francia, ma non risultano precedenti in Italia. Il ragazzo è originario di Fermo, nelle Marche.
(t.p.)