Saint-Pierre: la festa di Sant’Antonio finisce in sangue, giovane accoltellato
Saint-Pierre: la festa di Sant’Antonio finisce in sangue, giovane accoltellato.
«Me lo hanno ammazzato. Me lo hanno ammazzato»: sono le urla strazianti che la fidanzata, sconvolta, lancia prima di salire sull’ambulanza del 118 che la porterà all’ospedale Parini di Aosta. Su una prima ambulanza, partita a sirene spiegate, era partito qualche minuto prima il suo ragazzo, 32 anni, sanguinante, dopo una coltellata alla coscia che gli aveva reciso l’arteria femorale. L’uomo è in pericolo di vita. I soccorsi tempestivi hanno scongiurato la morte. Un altro minuto gli sarebbe stato fatale.
I fatti sono riportati dal nostro settimanale Gazzetta Matin, oggi in edicola e in e-edition.
Festa finita male
Tanti gli abitanti di rue de la Liberté accorsi davanti alla macelleria Valdigne Carni dove nel retrobottega è avvenuto il fattaccio poco dopo le 20 di domenica 7 aprile.
La festa di Sant’Antonio Abate, iniziata in piazza in mattinata con la benedizione degli animali, per un gruppo di vicini e amici è proseguita in macelleria tra chiacchiere, dosi generose di vino e salumi. Forse una battuta di troppo a una ragazza ha scatenato una colluttazione tra due giovani sulla soglia dell’ingresso del retrobottega. I fumi dell’alcol hanno fatto il resto. E la lite è finita in tragedia. Un fendente sferrato alla coscia ha reciso l’aorta femorale di un giovane di Saint-Pierre.
Arrestato rumeno
L’accoltellatore, all’arrivo delle forze dell’ordine, era annichilito in un angolo e ai carabinieri non è restato altro che caricarlo in auto e interrogarlo per scoprire che fine avesse fatto il coltello. «Dove hai buttato il coltello?» insisteva un carabiniere mentre l’aggressore rivendicava, dapprima, di non avere commesso il fatto e, dopo, di non essere stato lui a iniziare.
Insomma, sarebbe stato l’accoltellato a dare il via alle scaramucce. Intanto carabinieri e polizia hanno iniziato a scandagliare i dintorni per trovare l’arma del delitto. A testimoniare il grave fatto un’ernome pozza di sangue a pochi centimetri da piatti, bicchieri e posate consumati per la festa.
Sconvolti, i proprietari della Valdigne Carni sono stati interrogati dalle forze dell’ordine così come alcuni testimoni che non avevano abbandonato il luogo del fatto.
L’accoltellatore, 38 anni di origine rumena, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
I primi cittadini ad accorrere sul posto hanno riferito di un fuggi fuggi generale. Una signora commenta desolata: «Non se ne può più di tanta violenza. Ormai ci sono troppi stranieri in paese».
(Danila Chenal)