Giornalismo in lutto: addio all’inviato e direttore di testate nazionali Umberto Marchesini
Se ne è andato senza fare rumore. Non è mai andato a un funerale e in pratica non ha partecipato neanche al suo. Umberto Marchesini, 80 anni, non ha voluto la cerimonia funebre. Intorno a lui, questa mattina, 8 aprile, ad Arvier parenti e amici strettissimi.
Umberto Marchesini, originario di Salsomaggiore Terme, viveva in Valle d’Aosta da diversi anni, da quando, inviato in Valle d’Aosta per seguire Papa Giovanni Paolo II nei suoi soggiorni estivi a Les Combes di Introd, si innamorò di quella che poi è diventata sua moglie, Manuela Vection, e con la quale ha vissuto sino agli ultimi giorni di vita.
Marchesini è morto sabato 6 aprile all’ospedale Beauregard a causa del “solito” brutto male, che ha subito una inattesa accelerazione negli ultimi giorni.
Un grande giornalista
Marchesini ha fatto la gavetta di tutti quei giornalisti che hanno i capelli bianchi. Ha consumato tante suole di scarpe per la ricerca di notizie, è stato inviato di guerra per giornali nazionali e settimanali come Oggi, per poi dirigere numerose testate, in ultimo quelle del gruppo Riffeser, Il Giorno e La Nazione. Per lo stesso Gruppo, è diventato poi consulente editoriale, proponendo numerose iniziative di successo.
Marchesini e la Valle d’Aosta
Nel 2000, allora a Il Giorno, Umberto Marchesini è stato colui che ha permesso la nascita del quotidiano La Vallée Matin, in edicola fino al 2002 con 24 pagine di Valle d’Aosta e Eporediese e altrettante nazionali de Il Giorno. Chiusa La Vallée Matin quotidiano, Marchesini ha diretto per circa un anno l’edizione settimanale del giovedì dello stesso giornale. In seguito ha firmato per un breve periodo La Vallée Notizie, per poi diventare consulente editoriale di Gazzetta Matin e delle testate edite da LG PRESSE, compresa Aostanews.it.
Marchesini ha collaborato a stretto contatto con il direttore Luca Mercanti, suggerendo alcune iniziative di successo come i magazine. Fino ai suoi ultimi giorni di vita ha lavorato all’ennesima sua (e nostra) iniziativa editoriale, che vedrà la luce tra qualche settimana.
Su Gazzetta Matin di lunedì 15 aprile l’articolo completo con il ricordo anche di colleghi.
(l.m.)