Obiettivo rifiuti zero: Champdepraz è il primo comune ad aderire al protocollo
Addio alle bottiglie di plastica, e niente più merendine confezionate per i bambini. La vicesindaca Lucia Bertorello: «Tra i progetti che proporremo quello per il compostaggio di comunità»
Champdepraz è il primo comune della Valle d’Aosta ad aver aderito al protocollo “Zero Waste“, in Italia già 355 le municipalità che hanno scelto la strada green. Una delibera di giunta siglerà l’impegno dell’amministrazione nell’arco di tempo 2027-2030 per rendere il paese di 722 abitanti completamente in linea con gli obiettivi di sostenibilità promossi dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Le iniziative
Addio bottiglie di plastica e merendine preconfezionate, al via al compostaggio di comunità
Il comune, che già da tempo raccoglie i rifiuti con il metodo “porta a porta” raggiungendo una percentuale altissima di differenziata (circa il 70%), si impegnerà ad adottare tutta una serie di pratiche per razionalizzare la produzione di rifiuti. Il protocollo, attribuirà secondo i parametri stabiliti dal movimento e controlli a campione, una fascia di merito per la virtuosità del comune e del suo impegno.
«Abbiamo disincentivato l’acquisto di bottiglie di plastica – spiega la vicesindaca Lucia Bertorello (la donna dei rifiuti e dei fiori la chiamano in paese) – installando una casetta dell’acqua».
In più, da tempo, i bambini delle scuole di Champdepraz non producono rifiuti durante la pausa. «Niente più merendine per i nostri bambini – ha raccontato Bertorello – per loro abbiamo pensato ad un programma settimanale di merende sane e senza imballaggi».
Il progetto che la vicesindaca vuole proporre, poi, avendolo già lei testato nella sua dimensione domestica, è quello di realizzare del compostaggio di prossimità. Mettere a sistema, cioè, nel paese, la procedura che permette di trasformare i rifiuti organici in ammendanti per il terreno, sostanze che ne migliorano la fertilità.
Dieci passi verso l’obiettivo rifiuti zero
Dieci sono secondo la formulazione del movimento, che si è anche guadagnato una giornata internazionale stabilita dalle Nazioni Unite per il 30 marzo, i passi da fare per il raggiungimento dell’obiettivo. E molti di questi sono già adottati dal comune di Champdepraz, altri sono da definire.
- Separazione alla fonte: Fondamentale il coinvolgimento della comunità nella raccolta differenziata. Perché la separazione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma di consapevolezza nel momento in cui il rifiuto viene gettato.
- Raccolta porta a porta: Implementazione di un sistema di raccolta differenziata porta a porta, per l’ottenimento dell’obiettivo 80% di rifiuti differrenziati puliti.
- Compostaggio: Realizzazione di impianti di compostaggio, preferibilmente in aree rurali, per la produzione di compost utilizzabile dagli agricoltori, ma non solo.
- Riciclaggio: Creazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali per il loro reinserimento nella filiera produttiva.
- Riduzione dei rifiuti: Promozione di pratiche di riduzione dei rifiuti, l’uso di bottiglie riutilizzabili, l’acquisto alla spina e la riduzione dell’uso di plastica.
- Riuso e riparazione: Creazione di centri per il riuso e la riparazione di beni durevoli, mobili, vestiti, elettrodomestici, con l’obiettivo di ridurre il flusso di rifiuti e stimolare l’economia locale.
- Tariffazione puntuale: Introduzione di sistemi di tariffazione basati sulla produzione effettiva di rifiuti non riciclabili, per premiare comportamenti virtuosi dei cittadini.
- Recupero dei rifiuti: Realizzazione di impianti di recupero e selezione dei rifiuti per recuperare materiali riciclabili e stabilizzare la frazione organica residua.
- Centro di ricerca e riprogettazione: Analisi e riprogettazione degli oggetti non riciclabili per favorire la responsabilità estesa del produttore e promuovere pratiche sostenibili di produzione dei prodotti.
- Azzeramento rifiuti: Obiettivo di raggiungere, in ultima istanza, l’azzeramento dei rifiuti.
Valle Virtuosa e il movimento Zero Waste
Il movimento Zero Waste approda così in Valle d’Aosta, su iniziativa dell’associazione ambientalista Valle Virtuosa che ne fa parte e che si fa promotrice di questa “rivoluzione dal basso”. «Il nostro impegno – dice la vice presidente Jeanne Cheillon – sarà quello di coinvolgere tantissimi comuni, da Sarre ad Aosta». Nato per l’impulso di Daniel Knapp, amministratore delegato di un’azienda californiana che era convinta negli anni ’80 di poter riutilizzare la totalità dei rifiuti prodotti sul suolo urbano, il concetto di “total recycling” è negli anni diventato un movimento globale. Oggi coinvolge più di 500 municipalità americane, politici, scienziati di tutto il mondo, e in Italia conta come già detto 335 comuni e 7,5 milioni di cittadini.
(ar.pa)