Elezioni europee, appello all’UV: «non rinunciate a presentare una lista delle Autonomie»
Gli attivisti e rappresentanti di formazioni politiche territoriali occitane, francoprovenzali, arpitane, walser, piemontesi, liguri e lombardi hanno scritto una lettera aperta al Consiglio federale dell'UV
Elezioni europee, appello all’UV: «non rinunciate a presentare una lista delle Autonomie».
È arrivata nel giorno di Pasqua la richiesta all’Union Valdôtaine di non rinunciare a presentare una lista delle Autonomie in occasione delle elezioni europee di sabato 8 e domenica 9 giugno.
La lettera al Conseil dell’UV
Gli attivisti e rappresentanti di formazioni politiche territoriali occitane, francoprovenzali, arpitane, walser, piemontesi, liguri e lombardi hanno infatti scritto una lettera aperta al Consiglio federale dell’Union Valdôtaine «perchè non rinunci a presentare una lista delle Autonomie per l’Europa nella circoscrizione dell’Italia Nord Occidentale, per le prossime elezioni europee».
Secondo i firmatari, «è una iniziativa drammaticamente necessaria in una Repubblica in cui si sono cambiate le leggi elettorali a poche settimane dal voto, impedendo alle famiglie politiche europee minori di partecipare alle elezioni».
European Free Alliance esclusa dalle possibili candidature
Tra le escluse, c’è anche EFA (European Free Alliance) a cui fanno riferimento la UV, la rete Autonomie e Ambiente, la maggior parte degli autonomisti italiani.
«Si deve essere arrabbiati, si deve reagire, si deve avere il senso della gravità della situazione e dei pericoli che si corrono in una democrazia in crisi, quando si rinuncia ad agire le poche facoltà democratiche rimaste, che sono nella disponibilità di una formazione storica e popolare come l’UV» scrivono i firmatari dell’appello al Leone rampante.
«Non si ripetano gli errori del passato»
I firmatari chiedono però di non ripetere gli errori del passato.
«È previsto dalla legge che la lista promossa dalla UV si apparenti e ovviamente, per non ripetere gli errori del passato (l’accodamento a forze politiche troppo più grandi del nostro mondo autonomista e troppo centraliste), chiediamo che si consideri il collegamento con forze (magari più piccole ma capaci di superare il 4%), che siano estranee all’immaturo e divisivo “bipolarismo all’italiana”, oltre che concordi con la scelta degli autonomisti di dire un secco no alla scivolosa deriva centralista del “sindaco d’Italia».
E si parla anche di réunion
Non ci pare ragionevole che si rinunci alla lista delle Autonomie per l’Europa per lentezze nella prospettiva della “Reunion” valdostana (sarebbe incomprensibile all’opinione pubblica e sarebbe percepito come un tradimento del processo stesso); inoltre si dovrebbe prendere atto che l’intera Repubblica delle Autonomie e l’Europa delle regioni, i nostri ideali più profondi, sono minacciati!
Gli autonomisti nell’Italia Nordoccidentale non sono affatto così pochi e nel Nordovest votano anche tantissimi cittadini che sono immigrati da tante altre autonomie tradite o mancate (dalla Sicilia al Friuli, dal Trentino alla Sardegna); non deludiamoli!
«Nessuna autonomia è al sicuro»
Ci permettiamo di essere franchi perché la situazione è grave; nessuna autonomia è al sicuro se si isola e si chiude in se stessa; ci sono sempre dei rischi in qualsiasi azione politica, ma guai a non fare nulla quando se ne ha la possibilità e l’opportunità.
Non lasciamo che a parlare di autonomismo e federalismo siano solo forze sinistre, populiste, seminatrici di divisioni ed egoismi, oppure ciarlatani e avventurieri; è tempo di svegliarsi, di ritornare al coraggio dei tempi di Bruno Salvadori, di essere all’altezza dell’eredità di Émile Chanoux; non per noi e nemmeno per eleggere qualche persona, ma per lanciare un grande messaggio di autogoverno e buongoverno alle generazioni future, in questi tempi così oscuri di guerra, distruzione delle economie locali, delle diversità e delle biodiversità» – concludono i firmatari dell’appello all’UV.
(re.aostanews.it)