Aosta: manca il personale, farmacia di corso Ivrea chiusa il sabato pomeriggio
Il sindaco Gianni Nuti ha illustrato la situazione di grave carenza di farmacisti per Aps; per contrastarla, tra le altre cose, arriverà il servizio di delivery a domicilio
La cronica mancanza di personale. C’è questo problema irrisolvibile alla base della riduzione di orario della farmacia comunale di corso Ivrea ad Aosta, gestita da Aps.
La notizia è emersa nell’ambito del consiglio comunale di Aosta, dove il consigliere di Forza Italia, Renato Favre, ha chiesto lumi sulla chiusura pomeridiana di «un servizio importantissimo per la collettività».
Farmacia di corso Ivrea: manca personale
A fare il punto della situazione il sindaco Gianni Nuti, che lancia una sorta di allarme diffuso in tutta Italia, se non in tutta Europa.
«Purtroppo queste scelte sono dovute alla carenza di personale specializzato e di farmacisti, che ormai è molto diffusa e appare insanabile – spiega il primo cittadino -. Nel 2020 abbiamo perso sei farmacisti per pensionamenti e dimissioni e il deficit è stato solo parzialmente mitigato: dopo due selezioni infruttuose, nella terza abbiamo reclutato un collaboratore».
Farmacista: figura in estinzione
Il sindaco di Aosta analizza poi a fondo la situazione.
«Abbiamo cercato dei bilanciamenti di organico, provando a limitare il part-time, ma questo non è stato possibile – continua Gianni Nuti -. La questione, comunque, è talmente diffusa che, secondo Unioncamere, i farmacisti sono irreperibili per il 76.1% delle aziende, con un aumento del 50% dal 2019».
La situazione pare simile anche nel resto d’Europa.
«Le associazioni tedesche hanno rilevato che le farmacie di sei lander hanno ridotto giorni di apertura e orari – spiega ancora il primo cittadino -. Purtroppo, molti farmacisti scelgono il percorso ospedaliero, soprattutto per le opportunità di carriera, oppure la libera professione, visti anche salari non così appetibili. Addirittura, a Bolzano, si è arrivati a chiudere una farmacia comunale».
Le contromisure: servizio a domicilio
Aps e Comune di Aosta, però, sembrano non stare con le mani in mano e valutano diverse contromisure, a cominciare dal servizio a domicilio.
«Per contrastare il trend, Aps ha giocoforza dovuto adottare questa misura, tenendo conto che la Comunale 4 ha un orario di apertura molto ampio – continua ancora il sindaco -. Nell’ambito della mobilitazione, poi, a breve avvieremo il servizio di delivery dei farmaci a domicilio, con un’app che consenta di ordinarli, anche per ritirarli comodamente senza code».
Formazione continua
La partecipata aostana, poi, prova a intraprendere anche altre strade.
«Aps sta investendo in formazione continua con i farmacisti e sta aumentando il numero dei magazzinieri per dare maggiore supporto – evidenzia ancora Nuti -. Per fortuna, almeno, noi abbiamo la possibilità di turnare il personale sulle diverse sedi, altrimenti la situazione sarebbe ancora più critica. Poi, cercheremo di aumentare l’attrattività, magari aprendo una trattativa sindacale per inserire gestionali e a misure in grado di ottimizzare i lavoro».
Farmacia comunale: «servizio apprezzato»
Il servizio rimane comunque apprezzato.
«In un’epoca di sempre maggiore standardizzazione da parte delle multinazionali, il servizio di vicinato è sempre molto apprezzato – spiega ancora Nuti -. Ora ci attrezzeremo anche per aggiungere servizi di diagnostica di base».
Farmacia dell’ospedale, quale futuro?
Il consigliere della Lega, Bruno Giordando, si chiede se prima o poi l’area di via Saint-Martin-de-Corléans, una volta adibita a distributore di benzina, diventerà mai una farmacia, come più volte ipotizzato.
«A breve riusciremo finalmente ad acquisire l’area – conclude il primo cittadino -. Intanto sarà adibita a parcheggio, ma creeremo la condizioni affinché i nostri successori possano prendere decisioni coerenti con il costruendo nuovo Parini».
(al.bi.)