Dalla biologia alla cosmesi: Alice Zublena tra i profumi della Costa Azzurra
La giovane quartin lavora a Grasse per il colosso dei profumi e aromi 'Mane'
Dalla biologia alla cosmesi: Alice Zublena tra i profumi della Costa Azzurra.
Alice Zublena, ventottenne originaria di Quart, conseguita la laurea triennale in Biotecnologia all’Université Savoie Mont Blanc e terminato il master in Bioengineering al Politech Nice Sophia con specializzazione in Tossicologia e sicurezza per la salute e per l’ambiente, intraprende la sua carriera lavorativa nell’ambito dei profumi.
Global database regulatory manager a Grasse
In particolare, lavora come Global Database Regulatory manager del colosso Mane, a Grasse, gruppo leader in Francia e tra i primi al mondo per la creazione di aromi e profumi.
«Avrei voluto diventare biologa marina»
«Il mio lavoro non rispecchia una passione che coltivavo sin da piccola: quando ho iniziato il mio percorso universitario volevo diventare biologa marina – racconta -. Avanzando con gli studi, ho scoperto numerose affinità tra Biologia e Cosmetica e, poco a poco, ho iniziato a interessarmi sempre di più a questo ambito.
Oggi lo vivo quotidianamente al lavoro: mi occupo della conformità alla legge dei prodotti presso il servizio Affari Regolatori e Sicurezza Prodotto.
Dal Belgio a Chambéry a Nizza
Quando hai iniziato a esplorare il mondo oltre i confini valdostani?
«Il terzo anno delle superiori sono stata in Belgio, aprendo per la prima volta gli occhi al mondo esterno.
Quando sono tornata il mio professore di francese mi ha definito ‘un uccello in gabbia’: mi sentivo stretta e volevo ripartire subito.
Quando dovevo scegliere il mio percorso universitario ho valutato in un primo momento la Spagna: avevo appena iniziato a studiare lo spagnolo.
Mi sono resa conto, però, che la Francia sarebbe stata meno complessa sia dal punto di vista dei costi che dal punto di vista della lingua e così ho scelto la seconda.
Ho iniziato l’università a Chambéry, dove ho trascorso i primi due anni della triennale per poi concludere questo primo percorso al politecnico di Nizza.
Tre mesi in Svezia
Successivamente, ho iniziato il master a Sophie Antipolis che mi ha permesso di vivere tre mesi in Svezia per uno stage in un laboratorio di ricerca e sei mesi in Normandia per un tirocinio dove mi sono approcciata al mondo degli affari regolatori in cui lavoro tutt’oggi».
Quale esperienza ti ha appassionato maggiormente?
«Dal punto di vista scolastico, lo stage in Svezia. Sono stata immersa in un paese che non conoscevo e mi sono dovuta confrontare con una cultura totalmente diversa da quella dei paesi dell’Europa del sud.
Mi è piaciuto molto il loro modo di vivere, anche se le persone sono molto più fredde.
Dal punto di vista lavorativo, invece, sono sempre entusiasta perché ho trovato un ambito che mi stimola, oltre a un’équipe e una manager che mi hanno sempre permesso di mostrare quanto valgo e che mi hanno lasciata lavorare in maniera autonoma fin dal primo giorno».
Qual è stata la principale sfida che hai affrontato nel tuo percorso lavorativo?
«Essere abbandonata a me stessa nella mia prima esperienza lavorativa – spiega Zublena -.
Sono stata affiancata per una settimana a una ragazza che avrei dovuto sostituire per un congedo maternità.
Dall’oggi al domani mi sono ritrovata da sola e ho lavorato autonomamente: inizialmente è una situazione che può spaventare ma mi ha aiutata molto a crescere e a prendere coscienza di quello che potevo fare.
Non tutti sapevano che la mia collega non era più presente e si aspettavano che lavorassi come faceva lei in precedenza, forte della sua esperienza pluriennale».
«In Francia sto bene, la Costa Azzurra è casa»
Quali sono le principali opportunità e sfide che vedi nel tuo campo?
«Le opportunità sono numerose: l’azienda per cui lavoro è la prima a livello francese e la quinta a livello mondiale per il mio ambito.
Potrei ambire a entrare in una ancora maggiore, due di queste sono in Svizzera.
A oggi, però, mi piacerebbe rimanere in Costa Azzurra e non mi sposterei neanche in altre regioni della Francia: sto bene dove sono».
Un lavoro appassionante
Vorresti partire di nuovo?
«Al momento non sento questa necessità.
Durante gli anni mi sono spostata molto tra l’università, gli stage e i tirocini e oggi sono in un periodo della mia vita in cui sono all’estero ma mi sento a casa. Conosco la Costa Azzurra da quando sono piccola: i miei nonni hanno una casa qui e ci ho vissuto per diversi anni all’università.
Inoltre, essendo appassionata sia del mare che della montagna posso raggiungere facilmente entrambi.
Sono contenta di poter dire che non si tratta più di un posto all’estero: mi sento a casa e non sono più una straniera.
Inoltre, essendo passata a tempo indeterminato ed essendo appassionata del mio lavoro, sono certa di questa scelta e non me la sento di dover ripartire da zero con amici, conoscenze, attività e ritmo di vita».
Hai mai valutato un rientro in Valle d’Aosta?
«Non escludo un rientro in futuro, soprattutto dal punto di vista della vita: la Valle d’Aosta mi trasmette un grande senso di tranquillità e sicurezza, soprattutto quando si ha una famiglia.
Il problema che vedo oggi è legato alle scarse opportunità di lavoro per i giovani, soprattutto nel mio ambito legato a zone industriali.
Se rientrassi in Valle o godrei di un contratto al 100% in smartworking o non sono ancora pronta a cambiare vita e lasciare tutti gli anni di studio e gli investimenti fatti fino a oggi».
(giulia calisti)