Sicurezza stradale, Consiglio di Aosta contro al ddl nazionale, in difesa di Zone 30 e Ztl
Approvato l'ordine del giorno proposto dalle forze di maggioranza a sostegno delle posizioni dell'Anci. Contraria la Lega, astenute Renaissance e Forza Italia; Spirli: «Parlate di sicurezza? Non dite che la ciclabile così com'è sia sicura»
Mantenere l’autonomia degli enti locali in tema di ztl, Zone 30 e ciclabilità, tenere alta l’attenzione sulla sicurezza stradale e stralciare un articolo che, di fatto, consente l’accesso alle Ztl ad auto ibride ed elettriche.
È la posizione messa in campo dal Comune di Aosta che, in accordo con quanto sostenuto dall’Anci, si scaglia, con un ordine del giorno approvato con il voto contrario di Lega e l’astensione di Renaissance e Forza Italia, contro le modifiche al codice della strada proposte dal Governo nazionale e ora allo studio del Parlamento.
L’ordine del giorno: sicurezza stradale
A illustrare l’ordine del giorno, promosso dai movimenti di maggioranza, è il capogruppo di Pcp, Paolo Tripodi, che chiede al consiglio di farsi portavoce verso il governo nazionale, affinché vengano tenute in considerazione «le istanze formalmente avanzate dall’ANCI, in particolare in merito al mantenimento dell’autonomia decisionale degli Enti Locali in tema di ZTL, Zone 30 e strutture per la ciclabilità» e stralciato il «comma 9bis dell’art. 7 del Codice della Strada», il quale prevede la possibilità per i veicoli ibridi ed elettrici di percorrere «in ogni caso» proprio le zone a traffico limitato.
«Le modifiche previste dal disegno di legge all’esame del Parlamento impatteranno sui cittadini e non miglioreranno né la vita né la sicurezza stradale – spiega Tripodi -. Si è deciso di imboccare una strada pericolosa, con scelte opposte rispetto a quelle assunte da altri paesi europei, dove si garantiscono le categorie vulnerabili, si proteggono i centri storici e si allontana l’inquinamento e il traffico».
Evidenziando come le modifiche comportino «surplus di burocrazia e limiti all’installazione di autovelox, sterilizzando i veri obiettivi», Tripodi chieda che vengano «tutelati sicurezza, ordine pubblico e patrimonio culturale». Cosa che il comma citato rischia di vanificare «mettendo crisi l’impianto delle ztl – conclude -. Noi miriamo al mantenimento dell’autonomia e del potere decisionale degli enti».
Sicurezza stradale, i dati
Il presidente del Consiglio, Luca Tonino, propone una riflessione sulla sicurezza stradale e sul numero di incidenti, che 175 mila all’anno in Italia, con «oltre 3 mila morti, 240 mila feriti e costi sociali di 18 miliardi all’anno».
Citando i dati Aci e Istat, Tonino ricorda i numeri della Valle.
«Nel 2020, in pieno Covid, nella nostra regione ci sono stati 194 incidenti, 0 morti e 278 feriti – snocciola -. Nel 2021, 247 incidenti, 1 morto e 327 feriti. Nel 2022, 327 incidenti, 10 morti e 447 feriti. È evidente che rispetto al 1991, quando ci sono stati 21 incidenti mortali (contro i 9 del 2022) il trend sta migliorando, ma non è pensabile abbassare la tensione su questo tema. Non si può non prendere in considerazione la posizione dei Comuni e di chi ha vissuto tragedie».
Ztl: «norma passata in sordina»
L’assessore all’Ambiente e Mobilità, Loris Sartore, ricorda come sul tavolo ci sia anche la tematica del recupero «dello spazio urbano, cosa che noi stiamo facendo con la tanto vituperata ciclabile», ma poi pone l’accento sulle ztl.
«Queste msiure vengono messe in discussione, al pari delle Zone 30, impedendo agli enti locali di normare im materia – attacca -. Con le Zone 30 si è voluto limitare la velocità per dimezzare la possibilità di incidenti, mentre con la norma sulle ztl si rischia di mettere a rischio centri come il nostro, di cui tutti conoscete la conformazione».
Sarah Burgay (Pcp) parla di un ddl «che in ultimo risulta dannoso», mentre Pietro Varisella (Av) mette in evidenza «piccoli segnali di riduzione dell’autonomia e di un centralismo sempre più imperante».
L’opposizione
Contraria all’ordine del giorno la Lega.
«Il ddl, finalmente, dà un quadro completo dei provvedimenti sulla sicurezza stradale e sul codice della strada dopo una serie di interventi spot – esclama Sylvie Spirli -. L’ordine del giorno si focalizza solo su alcuni elementi, ma dimentica altri provvedimenti milgiorativi come sull’uso del cellulare, l’abuso di alcol o altro».
Ricordato come la norma sugli autovelox miri a «regolamentare per evitarne gli abusi per fare cassa», Spirli evidenzia che «abbiamo due visioni politiche e della città – esclama -. Voi pensate di migliorare la città con quello che state facendo, per noi è tutt’altro. Parlate tanto di sicurezza, poi venite a dirmi che la ciclabile, fatta così, soprattutto in tratti come via Stevenin, sia sicura».
Bruno Giordano (Lega) rincara la dose.
«Capiamo la vostra politica e ne vediamo gli effetti negativi – dice -. Per fortuna l’unico arbitro che può giudicare sono i cittadini. Credete sempre e comunque di avere ragione, con un notevole tasso di arroganza, la nostra idea di città è diversa».
Chiude i conti l’assessore ai Lavori pubblici, Corrado Cometto.
«La ciclabile segue le norme del codice della strada – ribatte -. In via Stevenin ci sono problemi di tipo gestionale; se non basterà l’attività sanzionatoria provvederemo con ulteriori dissuasori».
(al.bi.)