Villeneuve, commercianti in allarme: scende in campo Confcommercio
La variante al piano regolatore prevista dal Comune di Villeneuve per l'inserimento di una nuova destinazione per medie strutture di vendita nella zona di Champagne preoccupa il commercio locale
A fianco di alcuni commercianti di Villeneuve preoccupati per la sopravvivenza delle loro attività, viste le novità introdotte dal Comune, scende in campo Confcommercio Valle d’Aosta.
Confcommercio VdA «esprime preoccupazione sull’ipotetica progettazione di una nuova destinazione relativa alle medie strutture di vendita e ristorazione in località Champagne» e chiede «di rivedere tale posizione al fine di salvaguardare le attività commerciali esistenti in tutto il borgo di Villeneuve».
La variante al piano regolatore
Nell’ultima seduta del 20 febbraio, il Consiglio comunale ha deciso (con l’astensione della consigliera Miriana Perron) di adottare la variante sostanziale n. 1 al piano regolatore comunale per l’inserimento nella sottozona BB01 di Champagne (nelle immediate adiacenze della segheria Dal Canton), di una nuova destinazione per medie strutture di vendita e piccola ristorazione.
L’istanza presentata da Walter Pier Giorgio Dal Canton (e solo sottoscritta anche dal figlio Roberto perché su quell’area opera con la sua attività, come precisa lo stesso) chiede «la riqualificazione dell’area di proprietà sita in località Champagne e ricompresa nella sottozona Bb01; il recupero dei fabbricati esistenti con la contestuale creazione di una struttura avente destinazione commerciale di dimensione massima non superiore a 1.499 mq per usi ed attività di interesse locale, artigianale, con aree di vendita alimentare di prodotti tipici, fai da te, settore legno, ferramenta,ecc…; la creazione di un polo commerciale di rilievo intercomunale, con ricadute positive sul tessuto economico-sociale del Comune di Villeneuve nonché delle aree contigue».
Dopo le verifiche effettuate è l’istanza è risultata «accoglibile qualora ammetta la possibilità di realizzare medie strutture di vendita, per una quota residuale rispetto alle superfici artigianali/produttive esistenti e previste, a condizione che non si crei un centro commerciale».
La delibera è pubblicata all’albo pretorio per 45 giorni per eventuali osservazioni.
La preoccupazione di alcuni commercianti
A farsi portavoce della preoccupazione di alcuni commercianti, Cherry Patruno, che dopo un confronto con i colleghi si è rivolta all’amministrazione regionale.
«Ci troviamo sgomenti su questa adozione di variante non sostanziale nella zona di Champagne – scrive la portavoce -, troviamo molte incongruenze».
«Riteniamo molto grave non essere neanche stati interpellati dall’amministrazione comunale su una tematica così importante che altera gli equilibri del paese» continua Patruno che sottolinea come la variante potrebbe «causare il graduale abbandono delle piccole attività del borgo di Villeneuve e probabilmente anche a quelle dei comuni limitrofi».
«Preoccupazioni infondate»
Secondo il sindaco di Villeneuve, Bruno Jocallaz, le preoccupazioni dei commercianti («non tutti, alcuni si sono dissociati» precisa) sono infondate.
«Appurato che non si potrà fare un centro commerciale, diamo la possibilità a un imprenditore di riqualificare un’area di proprietà insediando nuove attività che potrebbero anche portare beneficio a tutto il territorio» sottolinea Jocallaz.
Il sindaco fa gli esempi dell’area artigianale in località Preille, a Saint-Pierre, dove sono sorte attività diverse e una piccola caffetteria, e dell’area di Pré-Saint-Didier sulla Statale 26, nei pressi del magazzino delle fontine con varie superfici di vendita che non alterano gli equilibri delle attività di centro paese.
«Noi abbiamo fatto questa scelta, a norma di legge – dice il sindaco -, se arriveranno delle osservazioni le valuteremo e se saranno valide, sempre a norma di legge, potremo anche accoglierle».
Per spiegare le ragioni dell’amministrazione comunale il sindaco ha convocato un incontro, lunedì 25 marzo, con il progettista e alcuni portavoce dei commercianti.
Confcommercio chiede l’intervento della Regione
L’incontro in Comune non basta a Confcommercio VdA che in una nota chiede «urgentemente al presidente della Regione Renzo Testolin e all’assessore regionale al Commercio, Turismo e Sport Giulio Grosjacques un incontro urgente per porre le varie istanze anche agli interlocutori politici».
Non solo le dimensioni dei negozi a preoccupare i commercianti del borgo, dice Confcommercio, che annuncia, per poter presentare osservazioni, di aver «incaricato un esperto urbanista e un legale (l’avvocato Andrea Giunti e l’architetto Giacomo Galvani, ndr) per valutare al meglio quanto proposto dall’amministrazione comunale e intraprendere le conseguenti azioni opportune per salvaguardare il commercio cittadino».
«Rimarchiamo inoltre che l’amministrazione regionale ha recentemente reso strutturale i contributi a fondo perso per coloro che avviano esercizi di vicinato e si impegnano a mantenerli aperti nel tempo» aggiunge l’associazione di categoria nella nota.
«Questo in netto contrasto con quanto l’amministrazione comunale di Villeneuve vorrebbe portare avanti nell’area di località Champagne».
(erika david)