Stalking all’ex compagna: 2 anni al barista condannato per tentato omicidio
Il pm ne aveva chiesti 4; i legali di Stefano Corgnier hanno chiesto l'assoluzione e ricorreranno in appello
Una condanna a 2 anni di reclusione e il risarcimento della persona offesa. Si è concluso così il processo a carico di Stefano Corgnier, 43 anni, accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. L’uomo era stato già condannato in primo grado a 9 anni e 2 mesi di reclusione per tentato omicidio a dicembre 2022.
2 anni al barista condannato per tentato omicidio
Il giudice monocratico Marco Tornatore ha letto il dispositivo intorno alle 14.30, dopo circa un’ora di camera di consiglio.
Il pm Giovanni Roteglia aveva chiesto una pena di 4 anni. Il giudice, che ha concesso a Corgnier le attenuanti, ha anche disposto un risarcimento danni di 14 mila euro alla parte civile.
«Ci sono stati almeno tre episodi abbastanza spiacevoli – ha sottolineato Roteglia durante la discussione -. Al netto di alcune condotte online che non sono provate oltre ogni ragionevole dubbio (il riferimento è a una serie di messaggi invitati con profili fake alla ragazza, ndr), il quadro di atteggiamenti persecutori è dimostrato».
Per l’avvocato Corrado Bellora, che assiste la persona offesa «la prova è ampiamente raggiunta. Ho contato almeno 8 episodi. L’atteggiamento di Corgnier è quello di tagliare fuori quelli che si mettono tra lui e la parte offesa. È lo schema del femminicida, ha portato terrore in tutta una famiglia».
Secondo Matteo Iotti, che difende Corgnier, «in questo procedimento prove non ce ne sono. Si basa tutto sulle dichiarazoni della parte civile». E ancora. «Non vengono posti sotto sequestro il telefono, il computer e i cellulari – afferma il legale -. Viene fornita solo una selezione di messaggi a piacimento».
La collega Valentina Zancan si è focalizzata su altri aspetti. «I comportamenti sono pochi e dimostrano una totale assenza di insistenza – rimarca -. Ha chiesto di incontrare la ragazza per un caffè e poi ha desistito da solo».
I legali dell’imputato hanno annunciato ricorso in appello. Le motivazioni sono attese in 60 giorni.
(t.p.)