Pnrr, Caveri comunica ai sindaci il definanziamento di 397 progetti
Lo aveva anticipato in occasione della presentazione pubblica del progetto Pnrr Agile Arvier, oggi la comunicazione all'assemblea del Cpel
Sono precisamente 397 i progetti finanziati nell’ambito del Pnrr e del Pnc che saranno definanziati.
Dopo averlo anticipato giovedì 14 marzo, durante la presentazione pubblica del progetto Agile Arvier, vincitore del Bando Borghi da 20 milioni di euro, oggi, martedì 19 marzo, l’assessore Luciano Caveri con delega al Pnrr ha comunicato la novità ai sindaci.
«In queste ore circa 300 dei 1.100 progetti Pnrr della Valle d’Aosta, progetti degli enti locali, sono stati stralciati e saranno finanziati in maniera diversa» aveva detto Caveri giovedì.
L’assessore aveva annunciato la proposta di un emendamento al decreto di legge in fase di conversione alla Camera, depositata proprio quella sera d’intesa con i colleghi del Tirolo del Sud e della provincia autonoma di Trento, «per evitare che questi progetti comunali possano essere definanziati, perché in Italia saranno finanziati con dei fondi statali che, essendo il comparto degli enti locali autofinanziato dalla Regione e dalle due province autonome di Trento e Bolzano, rischiamo di non avere».
La comunicazione agli enti locali
Oggi, martedì 19 marzo, l’assessore Caveri ha illustrato ai sindaci i principali contenuti del Decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19 che introduce le nuove disposizioni a cui dovranno attenersi i soggetti attuatori di interventi a valere sul Pnrr e sul Pnc.
Le novità riguardano progetti principalmente di piccola entità, per piccole e medie opere, per la maggior parte già conclusi e già finanziati.
Novità che allarmano i sindaci, soprattutto per quanto riguarda le sanzioni delle restituzioni dei finanziamenti già spesi.
Gli altri punti in esame
Parere favorevole dell’Assemblea del Cpel alla proposta di legge regionale n. 135 “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019”, depositata da Pcp e illustrata dalla responsabile politica per la tematica, Loredana Petey.
I sindaci, prendendo atto di quanto stabilito dalla Corte costituzionale (che ha individuato determinate condizioni di accesso alla morte medicalmente assistita, sempre che le suddette condizioni e le modalità di esecuzione siano verificate da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale previo parere del comitato etico territorialmente competente) condividono la necessità di una disciplina volta a definire i tempi e le modalità di tale percorso di verifica, in applicazione dei diritti già individuati dalla sentenza.
L’Assemblea si è espressa positivamente evidenziando però la necessità di competenze specifiche, in ambito medico-sanitario e in termini organizzativi, per valutare adeguatamente quanto previsto dagli articoli 3 e 4 che disciplinano, rispettivamente, la composizione della Commissione medica multidisciplinare deputata a effettuare le verifiche relative alla sussistenza delle condizioni di accesso al suicidio medicalmente assistito e i tempi relativi al procedimento di verifica di tali condizioni.
I sindaci hanno infine evidenziato la necessità di un intervento del legislatore nazionale al fine di rendere omogenea, in tutte le Regioni, l’applicazione di quanto stabilito dalla Corte costituzionale.
(e.d.)