Disturbi comportamento alimentare: epidemia sociale, 96 pazienti in cura, aumentano gli under 14
Oggi, venerdì 15 marzo, si celebra la Giornata del Fiocchetto lilla, per sensibilizzare sul tema dei disturbi della nutrizione. Dei 54 nuovi utenti che nel 2023 si sono rivolti all'ambulatorio regionale, l'11% aveva meno di 14 anni
Disturbi comportamento alimentare: epidemia sociale, 96 pazienti in cura, aumentano gli under 14.
In Valle d’Aosta, crescono i pazienti e cala l’età di insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare.
XIII Giornata nazionale del fiocchetto lilla
Oggi, venerdì 15 marzo, si celebra la XIII Giornata nazionale del fiocchetto lilla, nata per sensibilizzare e porre attenzione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare (DCA).
3 milioni di italiani soffrono di DCA, nel 2023, 3780 morti
Almeno 3 milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari; nel 2023 si contano 3780 morti e sono raddoppiate le diagnosi tra i bambini under 12.
Dati che fotografano una vera e propria emergenza, una epidemia sociale.
Gazzetta Matin aveva parlato del tema lo scorso gennaio con la dottoressa Lorella Champrétavy, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice dell’Ambulatorio per i disturbi del comportamento della nutrizione fondato nel 2001 dal nefrologo e dietologo Pier Eugenio Nebiolo.
Il servizio ambulatoriale è parte del Dipartimento di Salute Mentale diretto dalla dottoressa Anna Maria Beoni.
96 pazienti in carico al Centro DCA
«Al Centro DCA abbiamo al momento in carico 96 pazienti e, solo nel 2023, 54 nuovi utenti hanno avviato un percorso di cura.
Negli ultimi 3 anni abbiamo registrato un aumento di accessi del 35% rispetto alla media degli anni precedenti, con un picco nel 2021, subito dopo la pandemia – spiega Lorella Champrétavy, psicoterapeuta e coordinatrice del Centro.
Continuiamo a osservare, inoltre, un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, soprattutto nei casi di anoressia nervosa – prosegue -.
Nel 2023, tra i nuovi utenti che si sono rivolti al nostro servizio, il 40% aveva meno di 18 anni e di questi l’11% aveva un’età inferiore ai 14 anni».
Fondamentale, secondo la dottoressa Champrétavy, resta il fattore tempo
«Patologia complessa dalla quale si può guarire»
«I disturbi della nutrizione – sottolinea – sono patologie complesse dalle quali, però, si può guarire.
Fondamentale è il riconoscimento precoce del problema e l’avvio tempestivo di percorsi di cura specifici» precisa la dottoressa Champrétavy.
Importante inoltre la presenza di una presa in carico multidisciplinare che permetta di affrontare in modo sinergico i vari aspetti della patologia (aspetti medici, psicologici, psichiatrici, dietistici) e che preveda la possibilità di accedere a vari livelli di cura, a seconda delle esigenze cliniche del paziente (terapia ambulatoriale, ricovero riabilitativo, Day hospital).
Disturbi della nutrizione, ma non solo alimentazione
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione possono avere un notevole impatto sulla vita dell’individuo e della sua famiglia.
«Sono disturbi che non riguardano soltanto il modo di alimentarsi delle persone ma riguardano in senso più ampio il loro modo di percepire se stessi.
Si tratta spesso di ragazze e ragazzi che si sentono profondamente insicuri, che cercano di perseguire un modello di perfezione e di avere il controllo sulla propria esistenza attraverso il controllo sul corpo, sul cibo e sul peso» spiega la dottoressa Champrétavy.
«I disturbi alimentari possono determinare conseguenze gravi sulla salute fisica, ma anche su quella psichica, sulla vita sociale e affettiva delle persone, fino a comprometterne il funzionamento scolastico o lavorativo».
Bulimia e binge eating
Ci sono anche forme più difficili da riconoscere.
«Come nel caso della bulimia e del binge eating, dove a fronte di una condizione di normopeso o di sovrappeso sono presenti comunque comportamenti problematici, ad esempio il vomito autoindotto, la tendenza all’esercizio fisico eccessivo e compulsivo, o abbuffate con perdita di controllo».
Come rivolgersi al Centro DCA
Il Centro DCA della Valle d’Aosta si trova al piano -1 della sede dell’azienda Usl, in via Guido Rey, 1 ad Aosta.
Si può contattare direttamente la segreteria tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 08:30 alle ore 14 al numero telefonico 0165 54 46 92 per ricevere informazioni o per prenotare una prima visita (prenotabile anche tramite CUP) o ancora scrivendo una email a centro.dca@ausl.vda.it.
Il percorso di cura prevede progetti individualizzati condivisi dall’équipe e dal paziente, e possono prevedere psicoterapia individuale e/o familiare, visite psichiatriche, riabilitazione nutrizionale dietistica e consulenze mediche.
Al Centro DCA lavora un’équipe di professionisti con esperienza e formazione specifica nel trattamento dei disturbi alimentari, formata da 4 psicologi psicoterapeuti, un medico psichiatra e 2 dietisti.
Le parole dell’assessore alla Sanità Carlo Marzi
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi, «sia gli indirizzi del Piano regionale della Salute e del Benessere Sociale approvato dal Consiglio sia l’Atto aziendale dell’Usl pongono la prevenzione al centro delle politiche della salute e del benessere.
In patologie complesse come queste è fondamentale prevenire e intercettare precocemente le situazioni di disagio: proprio in tale ottica opera l’équipe multidisciplinare presente nel servizio Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, per individuare la migliore presa in carico e l’avvio tempestivo di percorsi di cura specifici.
Anche la programmazione è fondamentale e pertanto nel Piano regionale delle attività per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione abbiamo istituito un apposito Tavolo regionale con l’azienda Usl per il monitoraggio dei disturbi e il coordinamento efficace delle attività».
La riflessione di Alessandra Gallizioli
Alessandra Gallizioli è una giovane donna aostana che ha scelto di raccontare la sua lunga lotta all’anoressia nel libro ‘Imperfetta’. Una lotta che continua ancora oggi, dopo quasi 30 anni ma che l’ha resa più consapevole.
Il suo messaggio è potente: «devo continuamente chiedere aiuto per riuscire a mangiare correttamente».
Ma il suo è anche un messaggio di incoraggiamento: «non è facile, ma non è impossibile. Dopo tanti anni di cura i miei pensieri sono ancora disfunzionali, ma cerco di indirizzare le mie azioni alla tutela della mia salute fisica e mentale.
Forse mangiare non sarà mai automatico e naturale per me, ma so che un giorno avrò meno paura e potrò finalmente riacquistare completamente la mia libertà.
In questa giornata voglio ringraziare il mio nutrizionista Ezio, che da quasi 12 anni non si è mai dato per vinto e non mi ha mai vista come una anoressica cronica, ma sempre come una persona che poteva farcela.
E grazie a mio marito che mi aiuta quotidianamente a superare tanti ostacoli».
Ecco la riflessione di Alessandra.
«Il 15 marzo è la giornata internazionale di prevenzione ai disturbi alimentari.
Esistono dolori che non si possono spiegare, dolori che si faticano a capire.
Possono durare mesi, anni, talvolta anche decenni.
Sono i dolori emotivi, che si manifestano con la perdita di identità e di significato della propria vita, con un senso di vuoto interiore e mancanza di motivazioni.
Io, il mio dolore emotivo, lo dimostravo controllando cibo e corpo.
Ho affamato e punito il mio corpo per 20 anni e, nonostante le modificazioni fisiche che intercorrevano nel tempo, continuavo a percepirlo come troppo grasso e pesante.
Ancora oggi, dopo esattamente 30 anni dall’insorgere della patologia, faccio fatica a trovare un equilibrio stabile e devo continuamente chiedere aiuto per riuscire a mangiare correttamente.
Non è una mia scelta, neanche un capriccio.
Non c’entra essere ricchi, intelligenti, fortunati, sposati o felici.
È una patologia. Per fortuna, una patologia dalla quale si può guarire e piano piano trovare pace. Non siamo soli».
Nella foto in alto, la dottoressa Lorella Champrétavy (a sinistra), con Alessandra Gallizioli, la giovane valdostana che ha raccontato il suo lungo percorso di lotta all’anoressia nel libro ‘Imperfetta’.
(c.t.)