Segnali di vita, l’incontro di sguardi tra stelle e terra: arriva nelle sale il film di Picarella
Da oggi nei cinema valdostani il film di Leandro Picarella ha girato sull'Osservatorio astronomico di Lignan e l'emozionante incontro con la comunità Saint-Barthélemy
Segnali di vita sono quelli che canta Franco Battiato e che l’astrofisico Paolo Calcidese trova non tra le stelle, ma tra la terra dei campi attorno all’Osservatorio.
Sono proprio le storie degli umani che popolano la piccola comunità di Saint-Barthélemy (Nus) ad affascinare il regista Leandro Picarella, che, partito dalla Sicilia, con la complicità di Luciano Barisone e Paola Mocci, con l’idea di fare un documentario sull’Osservatorio astronomico, a un certo punto svolta e realizza un film che mescola in continuazione realtà e finzione raccontando «non la realtà, ma qualcosa che va al di là, qualcosa di vero e profondo in cui potete in qualche modo riconoscervi».
L’anteprima valdostana
Lo ha raccontato il regista stesso, ieri sera, giovedì 29 febbraio, all’anteprima valdostana del suo film, Segnali di vita, presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma a ottobre.
C’era tutta la comunità di Saint-Barthélemy,al Cinéma de la Ville, ad assistere alla première, insieme ad amici, collaboratori del regista e tutte le maestranze che hanno lavorato nel corso di un anno, dal marzo 2022 a febbraio 2023, alla realizzazione del film.
Una proiezione carica di emozione, sia da parte del regista, «è emozionante perché questo è un ritorno a casa» dice Picarella, sia degli abitanti di Saint-Bartéhlemy, protagonisti del film.
«Ho vissuto un anno insieme a voi – dice il regista -. Questo film parla di empatia e non poteva che nascere dal percorso che si è fatto insieme, quello che voi avete dato a me è più di quanto io abbia dato a voi».
«Lavori di questo tipo nascono da una comunione in questo caso tra stelle e terra – prosegue -. Vi ringrazio per avermi accolto, si parla tanto di diffidenza montanara io in realtà sono stato accolto come uno di voi, all’inizio magari un po’ meno, per questo mio essere un po’ bassino, scuro, che non sapeva andare sulla neve».
«Dedico la proiezione a tutta la comunità di Saint-Barthélemy e in particolare a Giuseppe Tutel, che ha partecipato alle riprese e che non c’è più – aggiunge il regista introducendo il film -. Persona straordinaria, posso dire con grande vanto che è stato ed è per me un amico, ed è stato importante per tutto l’anno in cui sono stato su, con la sua presenza, il suo calore umano e la sua amicizia».
Segnali di vita
Il film, prodotto da Qoomon con Rai Cinema in coproduzione con Soap Factory, con la produzione esecutiva di L’Eubage e il sostegno di Film Commission Vallée d’Aoste, mescola la storia, vera, di Paolo Calcidese, astrofisico dell’Osservatorio astronomico, quando arrivò a Saint-Barthélemy 20 anni fa, e quella del regista, Leandro Picarella che 20 anni, dopo si ritrova a vivere un po’ lo stesso senso di isolamento, prima, e di unione e comunità, dopo, nel suo anno trascorso ai piedi della grande cupola bianca.
«Paolo è il mio alter ego nel percorso di un esterno che si avvicina a questo mondo e piano piano si lascia guidare, si ritrova a lasciarsi guidare. La realtà ispira la scrittura» spiega il regista.
In isolamento volontario per sfuggire a questioni personali irrisolte, l’astrofisico si ritira a Saint-Barthélemy per portare avanti alcuni studi ma si ritrova impossibilitato a volgere lo sguardo alle stelle per un guasto al telescopio principale.
Questo lo obbliga a portare avanti, suo malgrado, un altro tipo di studi, sulle famose misconcezioni (idee sbagliate) che gli esseri umani della piccola comunità hanno sulla scienza e in particolare l’astronomia.
Cos’è il Sole? Quanti moti ha la Terra? La Luna ha influenza sulla natura e gli esseri umani? Di che colore sono le stelle (lo sa persino la piccola Agata)? Ma soprattutto, secondo voi è sbagliato dire che siamo fatti di polvere di stelle?
Il questionario che Calcidese sottopone agli abitanti del villaggio solleva risposte più o meno studiate -come rivela l’antropologa Nora Demarchi che ha aiutato Picarella nella scrittura del soggetto e che, nella vita, è moglie dell’astrofisico- e reazioni dello studioso assolutamente spontanee ed esilaranti.
Gli incontri di Calcidese sono un’occasione per aprire una porta sulla vita delle persone che formano la piccola comunità: la passione per le reines e il dolore della separazione con una “preferita” di Silvia, Yosef e Pino Balicco, la tenerezza di una storia d’amore tra senior, Severino e Agnese, che vediamo nascere e consolidarsi, la delicatezza di un papà, Gabriele, che intrattiene la sua bambina Agata per dare respiro alla moglie in attesa di un nuovo bimbo…
«So quanto è stato difficile per la maggior parte di loro mettersi davanti a una camera – dice il regista -, ma questo sforzo incredibile che hanno fatto alla fine è risultato molto naturale. Questo film parla di rapporti, relazioni».
«Avevo percepito una netta scollatura tra l’Osservatorio e la comunità rurale di Saint-Barthélemy – spiega Picarella -, a me interessava mettere insieme i due mondi. Ho scoperto che molti non erano mai stati dentro l’Osservatorio e il Planetario, la scommessa era quella: provare a portare tutti dentro, anche gli allevatori che vivono lì a fianco».
«L’idea di unire un’intera comunità all’interno di un planetario, sotto a un unico cielo, era un po’ quella la direzione – ancora il regista -, così si è trasformato il progetto, conoscendo loro».
Luciano Barisone, critico cinematografico e direttore di vari festival, a cui va il merito di aver portato in Valle d’Aosta il regista dice del film che è «un incrocio di sguardi: uno che guarda in alto e uno la terra. Il cinema di Leandro non è un cinema illustrativo. Tutto quello che abbiamo visto ora che andiamo via continuerà a restare, continueremo a pensare a questi personaggi, a queste situazioni. Invece di spiegarceli è come se Leandro avesse aperto una porta sull’infinito, esattamente come l’astronomo che guarda il cielo».
Segnali di vita nei cortili e nelle case all’imbrunire
Le luci fanno ricordare
Le meccaniche celesti
Rumori che fanno sottofondo per le stelle
Lo spazio cosmico si sta ingrandendo
E le galassie si allontanano
(Franco Battiato)
Segnali di vita nelle sale
Le proiezioni aperte al pubblico sono in programma oggi, venerdì 1° marzo alle 18.30 e domenica 3 marzo alle 16 al Cinema de la Ville di Aosta.
Sabato 2 marzo, alle 17.30, al cinema Grivola di Cogne.
Giovedì 7 marzo al Cinema Auditorium di Saint-Vincent alle 20.30.
Venerdì 8 marzo, alle 20.30, al Courmayeur Cinema.
(erika david)