Aosta: docenti di Scienze motorie del Regina Maria Adelaide contro la palestra di via Dalla Chiesa
In una lettera, gli insegnanti sottolineano come la costruzione da oltre 3 milioni di euro non risolverebbe gli attuali problemi logistici degli studenti
I docenti di Scienze Motorie del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta esprimo perplessità sul progetto di realizzare una palestra in via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
La lettera: perplessità sulla palestra
Questo il sunto del pensiero racchiuso nella lettera redatta dai docenti di Scienze Motorie del Regina Maria Adelaide e sottoscritta dai colleghi.
Il riferimento è al progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato dalla giunta regionale lo scorso 13 novembre.
Lo studio prevede la realizzazione di una nuova palestra a servizio delle scuole secondarie di secondo grado della città di Aosta del valore di circa 3.8 milioni di euro (lo stanziamento totale è di 4 milioni), che sorgerebbe in un’area di proprietà del Comune di Aosta, nei pressi dell’ipermercato Gros Cidac.
Le riflessioni
E nella missiva è contenuta una lunga serie di riflessioni, che non paiono appoggiare il progetto regionale.
In particolare, i docenti riterrebbero «positiva» la notizia in sé, peccato che «ancora una volta, gli studenti, le famiglie, il corpo docente e le amministrazioni scolastiche non sono stati consultati per valutare assieme la questione e considerare le effettive esigenze degli utenti».
I docenti sono perplessi sulla posizione della palestra.
«La sua collocazione non risulterebbe particolarmente funzionale a nessuna delle scuole secondarie di secondo grado che attualmente sono prive di una palestra propria (Liceo RMA, LICAM e Istituto Manzetti)» si legge ancora nella lettera.
I docenti entrano nei dettagli, spiegando come a livello di tempistiche nulla sarebbe risolto.
«Le due ore settimanali di scienze motorie che i nostri ragazzi svolgono si riducono, di norma, a 100 minuti, ai quali vanno sottratti i tempi spesi negli spogliatoi e, ovviamente, il tempo necessario a raggiungere la palestra – esclamano gli insegnanti -. Da decenni si evidenziano delle gravi mancanze di strutture in tal senso: i docenti e gli studenti, per svolgere le lezioni, sono costretti a usufruire di palestre comunali o private che vengono raggiunte a piedi o in pullman (con i relativi considerevoli costi di noleggio). Quando si raggiungono le strutture più lontane, l’offerta formativa risulta ridotta fino a soli 60-70 minuti di lezione».
Tutto questo è considerato colpa di una programmazione, riguardante l’edilizia scolastica, «non particolarmente lungimirante».
Il caso Regina Maria Adelaide
E per circostanziare le lamentele, i docenti fanno proprio l’esempio del Regina Maria Adelaide, da sette anni nella sede di via Chavanne, in una struttura prefabbricata, che avrebbe dovuto ospitare provvisoriamente l’allora ITPR.
«Valutando il numero di studenti attualmente iscritti, si contano un migliaio di ragazzi che, settimanalmente, si spostano in orario scolastico attraverso la città per raggiungere quattro diverse palestre in cui poter svolgere le lezioni di scienze motorie – attaccano i docenti -. Prima del 2020, in occasione degli scambi occorsi tra Comune e Regione, avevamo avanzato delle proposte e segnalato dei possibili luoghi in cui realizzare una palestra: l’ex distributore di benzina di Corso Battaglione, oppure una piccola porzione di piazza Ducler».
Gli insegnanti ricordano anche di aver chiesto la possibilità di «costruire a ponte sopra la nostra scuola».
Ma tutto questo non ha mai avuto «risposte», o sono state «evidenziate delle presunte difficoltà tecniche».
Fatto sta che le ore di Scienze motorie continuano a venire sprecate.
«È come se in un’istituzione scolastica mancassero le aule didattiche o i laboratori – concludono i docenti -. Non condividiamo la scelta di via Dalla Chiesa, perché non verrebbero in tal modo risolti gli attuali problemi logistici. Il tempo necessario per raggiungere la nuova struttura a piedi sarebbe comunque di circa 15 minuti. Il tempo utile da impiegare per raggiungere una palestra, in cui svolgere adeguatamente le lezioni, non dovrebbe eccedere i 5-6 minuti».
Ecco quindi la richiesta.
«L’amministrazione regionale, prima di progettare e di costruire nuovi impianti sportivi scolastici» dovrebbe consultare «gli utenti» e farsi carico di «risolvere questa situazione con risposte ragionevoli e funzionali agli studenti, agli insegnanti e alle istituzioni scolastiche».
(al.bi.)