Elettrificazione ferrovia, la Lega denuncia: «alternative mai prese in considerazione»
Cita la relazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici che nel 2022 sollevava perplessità sulle valutazioni delle alternative
Elettrificazione ferrovia, la Lega denuncia: «alternative mai prese in considerazione».
Il Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 2022 sollevava perplessità sulle valutazioni delle alternative all’elettrificazione. La relazione cita l’ipotesi di «un intervento sul materiale rotabile quale alternativa all’elettrificazione» e la possibilità di reperire «treni ibridi che utilizzano più modalità di alimentazione».
La nota
«È quanto sostenuto dalla Lega Vallée d’Aoste – spiega il consigliere Simone Perron -. Non ci sono vantaggi nell’elettrificazione. Il risparmio di 3.000 tonnellate di anidride carbonica è pochissimo, i vantaggi di tempo risicati e il numero dei treni resta invariato, 38 + 4. La tecnologia ormai ci permette di avere dei treni con la batteria che si ricarica sul tratto elettrificato fino a Ivrea. Poi da lì le batterie, a emissione zero, per arrivare fino ad Aosta. Il lato positivo è l’aumentata capienza dei treni, però l’investimento è cospicuo. Noi non abbiamo mai sostenuto che la linea non vada potenziata o migliorata. Avevamo messo in dubbio l’elettrificazione».
Mette in chiaro Perron: «non è in atto nessun sabotaggio e non vogliamo bloccare i lavori; vogliamo fare chiarezza».
Datato luglio 2022, il parere non vincolante di 40 pagine ricorda ancora come «il finanziamento pubblico richiesto per l’intervento non migliorerà il numero e la velocità dei collegamenti fra i due capoluoghi, chiedendo pertanto di dimostrare almeno un miglioramento dell’efficienza energetica».
Il gruppo Lega VdA, dopo l’interrogazione portata nell’ultimo consiglio regionale, annuncia per il prossimo una mozione.
«Il tema è politico perché il parere rileva delle criticità sulle valutazioni delle alternative – prosegue Perron -. Vogliamo capire se gli apparati hanno visto il parere e hanno partecipato alla successiva riunione, ma anche perché non è stato reso noto a nessun organo consiliare».
«Quando si prendono delle decisioni bisogna avere tutti gli elementi – aggiunge il capogruppo Andrea Manfrin -. Se non si rivelerà un ottimo investimento la responsabilità sarà di chi ha seguito quel tipo di ideologia».