«Basta morti sul lavoro»: sindacati davanti al Tribunale di Aosta
Il presidio dopo la strage di Firenze, costata la vita a cinque operai; giovedì la presa di posizione del Savt in una nota
Sindacati davanti al Tribunale di Aosta per dire basta alle morti sul lavoro e alzare l’attenzione sul tema, dopo la strage di Firenze, costata la vita a cinque operai.
Sindacati davanti al Tribunale per dire basta alle morti sul lavoro
Primo sciopero nazionale su salute e sicurezza. Tutta l’Italia edile e metalmeccanica si è fermata per due ore oggi, 21 febbraio. Il presidio davanti a palazzo di giustizia è stato organizzato dagli edili e dai metalmeccanici di Cgil e Uil Valle d’Aosta.
Al presidio sono intervenuti i segretari generali degli edili e dei metalmeccanici di Cgil e Uil Marco Anelli (Feneal Uil); Roberto Billotti (Fillea Cgil); Fabrizio Graziola (Fiom Cgil) e Gabriele Noto ( Uilm Uil); i due rls della Fiom e della Uilm Gianluca Pagnetti e Gabriele Belmonte, delegati e funzionari delle quattro categorie.
«Noi chiediamo controlli e leggi, ma quello che è veramente fondamentale è imprimere una cultura sul lavoro di qualità che presuppone due aspetti fondamentali: salute e sicurezza al primo posto – è quanto rivendicano le sigle sindacali -. Sicuramente le questioni più critiche riguardano i subappalti a cascata e il precariato. Il primo toglie responsabilità ai datori di lavoro, il secondo è puramente sfruttamento di lavoratrici e lavoratori che pur per tenersi stretto un lavoro magari anche malpagato vengono esclusi da una formazione capillare in ambito di sicurezza sul lavoro. Partiamo quindi dalla scuola, insegniamo ai nostri giovani che di lavoro si deve vivere e non morire».
La nota del Savt
Il giorno successivo, giovedì, anche il Savt si è espresso in merito, ricordando la necessità di «mantenere la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta».
Ricordando la tragedia di Firenze e le oltre quaranta vittime «cadute sul lavoro” nei primi quindici giorni di febbraio», il sindacato rossonero esprime «profonda indignazione», perché tali eventi «non sono fatalità, ma le dirette conseguenze di scelte deliberate: tagli alle risorse per gli ispettori del lavoro, deregolamentazione degli appalti, precarietà del lavoro».
Il Savt denuncia la mancanza di «controlli adeguati» e «una politica di appalti al massimo ribasso», che mettono a «repentaglio la vita degli operai».
Sostenendo le richieste dei sindacati nazionali per avere «subito misure concrete, il Savt chiede «il ripristino delle risorse per la vigilanza, la regolamentazione degli appalti, la responsabilità delle imprese committenti e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro».
Il caso Valle d’Aosta
Il sindacato, poi, ricorda la situazione valdostana.
«Evidenzia carenze significative nella prevenzione e nel controllo degli infortuni sul lavoro – conclude il comunicato -. L’accorpamento dell’Ispettorato del Lavoro con Torino e la cronica carenza di personale all’Inail, con un ambulatorio rimasto senza medico per otto mesi, sono sintomi di un sistema che necessita di un intervento urgente. La diminuzione delle denunce di infortunio non deve trarre in inganno; ogni giorno, decine di lavoratori subiscono infortuni che potrebbero essere prevenuti».
Da qui la richiesta di un rinnovato impegno da parte di «Governo, imprese e associazioni di rappresentanza per garantire che la sicurezza sul lavoro sia sempre considerata una priorità assoluta».
(re.aostanews.it)